Il racconto
Il “chiodo” di Tajani e Gasparri: Rai e Corte sabotate, la giostra dei nomi (anche la moglie di Bruno Vespa)
In Rai sono sospese le nomine, l'elezione dei giudici della Consulta è bloccata perché FI l'ha collegata alla Rai, il direttore ad interim del Tg3 ha maturato il grado. E' la paralisi liberale, il metodo Gasparri
Roma. E’ l’ultimo metodo di governo, il metodo Rajani: Tajani e Gasparri über alles, la paralisi come pensiero liberale. Per esaudire i desideri di Forza Italia, la Consulta resta monca, la Rai rimane ad interim. Per eleggere presidente Rai, Simona Agnes, Forza Italia offre al M5s il quarto giudice costituzionale e il solito Tg3. In attesa è stato prorogato l’interim del vicedirettore Terzulli che può già rivendicare, passati tre mesi, il grado da direttore. Risultato? Un direttore in più Rai da pagare. Salvini scambia le ferrovie per cantine anarchiche, ma Tajani rischia di confondere la Corte per Geo&Geo.
Spiega il teorico Gasparri: “Il M5s o collabora o si attacca al tram. Non esiste nessuno scambio, Rai-Consulta-M5s, io parlerei invece di un clima favorevole. Il M55 aveva chiesto gli stati generali Rai, di incardinare la legge sulla nuova governance. Ebbene, entrambe le cose sono state fatte dunque adesso o votano o …”. O si attaccano al tram? “Esatto”. Le votazioni della Commissione di Vigilanza andate a vuoto, per eleggere Agnes, sono adesso otto. L’elezione dei giudici costituzionali, prevista per ieri, è stata rimandata di una settimana. Manca l’accordo. La strategia di FI è offrire il quarto giudice da eleggere, un tecnico, al M5s. Hanno provato perfino a sceglierlo loro, i meister di FI, proposto l’ex avvocato dello stato, Gabriella Sandulli. L’aveva nominata Conte dunque il pensiero di FI è: a Conte andrà bene. Gli hanno anche suggerito: che ne pensi di nominare Ainis? Conte non accetta perché romperebbe per sempre con il Pd e Forza Italia si sta spaccando sul proprio nome. Si è pensato nuovamente a Zanettin, ma in qual caso sarebbe ferito il viceministro Sisto, altro candidato di FI. Più passano i giorni e per spillover, contagio, anche il Pd, si dilania tra Pertici, Luciani e Finocchiaro. La linea concordata con Meloni è adesso: nessun politico alla Corte. Ecco allora uscire fuori altri nomi (Celotto, Deodato, Garofoli) compreso quello di Augusta Iannini, la moglie di Bruno Vespa. I voti del M5s per Agnes non arrivano. Lo ripete Dario Carotenuto che siede in Vigilanza: “Sulla presidenza non cederemo ai ricatti berlusconiani. Agnes non la votiamo. Stupisce vedere Meloni e Salvini sotto ricatto di Tajani, Gianni Letta e Gasparri”. Stefano Graziano del Pd dice: “Alla Rai c’è la sindrome di Stoccolma, ormai si sono innamorati del sequestratore”. Il sequestratore sarebbe Gasparri che ha impedito all’ad Giampaolo Rossi di nominare Stefano Coletta, coordinatore dei generi, perché “del Pd”. Sempre Gasparri avrebbe addirittura fermato Meloni al Senato e Meloni spiegato al suo Rossi: “Gasparri dice che non è il caso”. Rossi si è adeguato. Voleva nominare Terzulli al Tg3 ma anche Terzulli è del Pd, e Gasparri: “Ma scherziamo? Senza nulla in cambio?”. Terzulli ha maturato in ogni caso il grado da direttore, lo sarà anche se gli dovessero preferire un altro al Tg3. Si doveva cambiare la direzione di Rai news e ancora di più quella di Rai Parlamento diretta da Giuseppe Carboni, quota M5s, uno che in mensa Rai, nei corridoi, ferma i colleghi di Tg1, Tg2, Tg3 per dire della sua azienda: “Cercatevi un altro lavoro, la Rai sta per chiudere, fate attenzione al tfr. Con il nuovo piano di Monica Maggioni sarà smembrata tutta l’informazione Rai”. Di fatto non c’è bisogno. Da quando ha chiuso il programma di Antonino Monteleone, su Rai 2, l’informazione politica è scomparsa, nei Tg sappiamo ormai come funziona, con i sonori preregistrati, la posta del cuore dei parlamentari. Dice FdI: “Forza Italia a furia di rivendicare Agnes l’ha fatta passare in quota FI. Gran risultato”. Dopo otto votazioni la figlia di Biagio Agnes, l’uomo che metteva le istituzioni al di sopra del cognome, sarà riproposta per la nona volta. Nove. Con Salvini si fermano i treni, ma con l’ostinazione di Forza Italia si è fermata la Rai, si è bloccata l’elezione dei giudici della Corte. Si dirà è politica, ma è la politica del sabotaggio, un altro chiodo di cui è esperto Salvini. L’unica soluzione è nominare mezzo Gasparri al Tg3 e l’altro mezzo alla Consulta. Ovviamente ad interim.