Alla camera
Salvini trumpeggia con Borghi&Bagnai: “Italia fuori dall'Oms”
"E'un carrozzone, uno stipendificio. Riprendiamoci la sovranità". Dopo la decisione degli Stati Uniti, la Lega presenta un disegno di legge, se la prende con le case farmaceutiche e con Bill Gates. Bertolaso, assessore leghista in Lombardia stronca la proposta: "Assolutamente sbagliata". E Forza Italia: "Sappiamo bene che non usciremo dall’Oms"
Roma. Non bastava il complotto sui treni. C’è pure l’imbroglio della scienza, Bill Gates ne è il principale artefice e a dire il vero Claudio Borghi l’aveva svelato via X già da mesi. Ma adesso che ci si è messo pure Donald Trump i tempi sono maturi. “Anche l’Italia fuori dall’Organizzazione mondiale della sanità”, ha rilanciato ieri la Lega.
Di prima mattina a Montecitorio arriva l’accoppiata Borghi&Bagnai, Matteo Salvini si è affidato ai duri e puri. In serata il segretario rivendicherà via social: “Usiamo quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia”. Eppure i suoi capigruppo Romeo e Molinari in conferenza stampa non ci sono e gli altri leghisti alla Camera sono imbarazzati. Poco male, comunque, per Borghi e Bagnai che annunciano un disegno di legge già pronto. “Lo presentiamo oggi in Senato, poi anche alla Camera”. Nel frattempo c’è già un emendamento al Milleproroghe. Cos’è l’Oms? “Un carrozzone”. “Uno stipendificio”. I
senatori del Carroccio scorrono i dati, spulciano i conti dell’organizzazione, ne elencano le colpe – spese pazze in viaggi (“un terzo del bilancio”) e consulenze. Con loro c’è il professor Roy De Vita, primario di chirurgia plastica al Regina Elena di Roma. Noto anche per le polemiche su pandemia e vaccini, per i battibecchi social con i virologi e con l’ex ministro Speranza. De Vita mostra slide rivelatorie, invita i giornalisti a fotografarle.
“Adesso è arrivato da ovest il segnale che siamo liberi di parlare”, dice nel suo intervento Alberto Bagnai. Finalmente si può dire tutto, è finita la dittatura dei fact checker. Cita Aristotele e poi aggiunge: “Noi abbiamo delle riserve generali sulla governance multilaterale”. E pare di capire non riguardino solo l’Oms, ma tutte quelle organizzazioni che in in realtà sarebbero solo “lo sportello unico del lobbysta”. Anche l’Ue è nel mirino, tanto più dopo il presunto scandalo sui finanziamenti alle ong green. Ancora Bagnai: “L’Oms è uno dei tasselli della governance multilaterale che ha gestito la globalizzazione”. C’è in tutto questo un grande responsabile, Bill Gates. E’ lui, spiegano, che finanzia ed è a lui che l’Oms risponde. “E’ tutt’altro che una organizzazione che fa del bene al mondo”, attacca Borghi. “Stiamo foraggiando gente che fa le vacanze”. Mentre il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, “viene da un partito comunista coltivato in Etiopia dalla fondazione Bill Gates”. La conferenza stampa è anche l’occasione per parlare della pandemia e di come sia stata gestita male, con criteri che non sono scientifici. Il risultato “di una deriva scientista” di cui il Pd è stato responsabile, secondo il Carroccio. Più tardi i dem protesteranno. “Proposta folle”. “Che ne pensa Meloni? E Schillaci?”. Il ministro della Salute è intanto a Davos.
L’idea di uscire dall’Oms, ultima trovata dei trumpisti italiani, comunque per ora porta il solo marchio della Lega. Borghi, che già si era speso con successo per lo stop alle multe no Vax, ne è il papà: “E’ una nostra iniziativa. Confidiamo che gli alleati condividano”. Il più scettico dei leghisti ringrazia Lucio Malan – capogruppo FdI in Senato, che sul Covid e non solo gioca spesso di sponda. “Ha condiviso buona parte di queste problematiche, la sua opera è stata strumentale per costruire la posizione non scontata dell’Italia all’ultima assemblea dell’Oms, dove non è stato approvato il trattato pandemico”. Nella Lega sperano sia stato solo l’inizio. Fosse per loro, lasciano intendere, si può uscire da tutte le istituzioni legate all’Onu. Le altre forze di maggioranza però non sembrano seguirli, anzi. Borghi chiama in causa pure le opposizioni. Provoca e invoca l’atlantismo. Ma intanto a stroncarlo arriva Guido Bertolaso, assessore al Welfare della leghista Lombardia: “E una proposta' assolutamente sbagliata. L’Oms ha svolto un ruolo essenziale in prevenzione e vaccinazione”. Così alla fine forse ha ragione Maurizio Gasparri: “Sappiamo bene che non usciremo dall’Oms. Non sono entusiasta di queste organizzazioni, ma non vedo i vantaggi. Piuttosto consiglio a tutti di iscriversi ai Roma club, luogo di passione calcistica e civile”. Il suo collega forzista Giorgio Mulè sottoscrive, ma ribatte: “Allora meglio i club della Lazio”.