La nomina
Von der Belloni. L'ex capo dei servizi segreti sta per ricevere l'incarico di consigliere di Von der Leyen
Dopo le dimissioni per divergenze con l'autorità delegata, Mantovano, Elisabetta Belloni cerca casa a Bruxelles per affiancare la presidente della Commissione Europea (con la benedizione del Colle e della Francia)
Von der Belloni: la regina dei segreti italiani a fianco di Ursula von der Leyen. Elisabetta Belloni sta per ricevere l’incarico di consigliere diplomatico e la prova è che sta cercando casa a Bruxelles. L’ambasciatrice che ha guidato i servizi segreti con il governo Draghi, e Meloni, prima delle sue recenti dimissioni, sarà la Kissinger della presidente di Commissione. Va a prendere il ruolo che ha avuto Fernando Guimaraes, altro consigliere diplomatico di von der Leyen, e lo prende con la benedizione del governo francese e del Quirinale. Meloni ha scelto Trump, Belloni ha come riferimento l’Europa, Gentiloni, Macron e Draghi. Ha studiato al Liceo Massimo, con Rutelli, Draghi. Tra i racconti: sarebbe lontana cugina della moglie di Draghi. Di certo è più vicina ai democratici che ai repubblicani. Durante il primo governo Trump, Belloni era il controcanto dell’ambasciatore italiano in America, Armando Varricchio, la figura che curava i rapporti del governo gialloverde con Mike Pompeo. Critica con l’amministrazione americana, quando è intervenuta in Afghanistan, già candidata al Quirinale (ruolo per cui potrebbe essere ricandidata, con più forza, tanto più dopo l’esperienza europea) la nomina europea dell’ex capo dei servizi segreti ha un significato politico, e italiano. A Bruxelles viene già salutata come “la vedetta di Mattarella” in Europa. Belloni ha sempre detto ai suoi collaboratori: “Vivo in campagna, ho un cane, ho perso il marito, non ho figli. Servo il paese. E’ tutto”. Sofferente per i rapporti con l’autorità delegata di Meloni, Alfredo Mantovano, resta ancora convinta che la notizia delle sue dimissioni, diffusa dalla stampa, in anticipo, sia stata veicolata da esponenti di governo. Rapporti minimi con il direttore dell’Aisi, Bruno Valensise, con Giovanni Caravelli, capo di Aise, Belloni avrebbe pagato un passaggio d’epoca, un’epoca che non ha avvertito come sua. La chiamavano “nostra signora dei servizi” tornerà in Italia con il von, il prefisso della nobiltà, e del distacco.