l'inchiesta sul caso almastri

Meloni: "Nessun passo indietro". Vertice sui migranti a Palazzo Chigi

La premier torna sul caso Almastri con un post sui social e riunisce Tajani, Salvini e Piantedosi per un vertice a Palazzo Chigi. Arianna su Instagram: "Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio". Le opposizioni chiedono un'informativa in Parlamento

"Il nostro impegno per difendere l’Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni. Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l’interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, il giorno dopo la notizia dell'indagine sul caso Almastri aperta nei suoi confronti, dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano. Poco prima della premier, anche Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI, ha commentato la vicenda con un lungo post su Instagram: "Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio". 

In mattinata la premier terrà a Palazzo Chigi un vertice sui migranti. Meloni ha convocato i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. 

Le opposizioni intanto vanno all'attacco e, in una lettera al presidente della Camera Fontana, chiedono di mettere in calendario subito un'informativa della presidente del Consiglio. "Non ci sono giustificazioni per sottrarsi al confronto nella sede preposta su un tema così grave e rilevante per il paese", scrivono i capigruppo del centrosinistra dopo l'annullamento delle comunicazioni dei ministri della Giustizia e dell'Interno sul caso Almasri previste per oggi. 

 

Ieri Meloni aveva annunciato sempre sui social di aver ricevuto l'avviso di garanzia. In un video, la premier ha spiegato: "La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri. Avviso di garanzia inviato anche ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, presumo a seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi". 

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