Fesserie d'andata, e ritorno

La polemica di destra sui voli di stato di Lo Voi e quella di sinistra contro il volo di stato per Almasri è roba da avvinazzati

Salvatore Merlo

Sembra il principale problema dell'Italia in questo momento. Ma dal 2015 ci sono stati circa 826 rimpatri come quello del libico: con aerei di stato

Il vero problema dell’Italia in questo momento è... i voli di stato. Fesserie di andata, e fesserie di ritorno. Sembra la battuta di Johnny Stecchino, quella sulle tre piaghe di Palermo: “Abbiamo il sole, il mare, i fichidindia, Empedocle, Archimede, purtroppo siamo famosi nel mondo anche per qualcosa di negativo. Una piaga terribile, e lei sa a cosa mi riferisco…. è il traffico stradale”. La destra accusa il procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, adesso diventato eroe della sinistra dopo l’avviso di garanzia a Meloni, di aver viaggiato con dei voli di stato – e gli conta pure gli spiccioli (13.000 euro). Mentre la sinistra accusa il governo di aver sprecato a sua volta dei denari del contribuente rimpatriando il generale libico Almasri con un volo dello stato. Maledetti aeroplani.

 

I politici italiani sono fissati con gli aerei. E allora giù, con abbondanza  di sdentati aggettivi, rugose similitudini, avverbi artritici, melenso armamentario retorico sullo scialo, sui costi e sui bilanci, sui decimali e sugli scontrini. Pare un meeting del M5s dei bei tempi o un’osteria sui lungarni, una di quelle in cui ci si dà convegno all’ora del bicchiere. In principio furono le auto blu, per chi se lo ricorda. Autentica fissazione. Poi il problema decisivo per i conti pubblici sono diventati gli aeroplani. S’iniziò con il cosiddetto “Air Force Renzi”,  che oggi sta fermo in aeroporto a prendere polvere perché nessuno vuole sentirsi dire che “ah, maledetto sprecone  hai preso l’Air Force  Renzi!”. Dunque quel velivolo non vola, ma viene pagato. Configurando, questo sì, uno spreco. Di stupidità.   Se  un marziano arrivasse oggi in Italia e accendesse la televisione, se avesse la sfortuna di inciampare su un dibattito politico, si farebbe l’idea che Lo Voi, un magistrato che è stato procuratore a Palermo (città il cui principale problema non è precisamente il traffico stradale), sia all’incirca come il giudice di “Forum”.  Mica uno che è sottoposto a speciale tutela da parte dello stato.  Il marziano penserebbe pure che il generale Almasri, un pezzo grosso del regime libico, insomma un tipaccio, poteva essere riportato a Tripoli su un volo di linea dalle hostess di Ita – biscotti o salatini?  – tra i passeggeri paganti. Lui, e la scorta armata di polizia e servizi segreti.  Bagaglio a mano, o in stiva? Dal 2015 a oggi ci sono stati 826 allontanamenti per ragioni di sicurezza nazionale, come quello di Almasri. Circa    366 volte con  i governi del centrosinistra, circa 311 volte con il Conte I e il Conte II, circa 59 volte con Draghi. Quasi sempre su aerei della Guardia di Finanza, aerei dello stato. Fesserie  d’andata, e fesserie di ritorno.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.