Chi di rifiuti ferisce...
In Campidoglio si gongola. “Bene Todde sul termovalorizzatore”
"Quando si governa cadono i tabù ideologici. Vale per tutti", dice l'assessora capitolina all'Ambiente Sabrina Alfonsi commentando la decisione della governatrice sarda del M5s di riaprire il termovalorizzatore nella provincia di Nuoro. "Il nostro impianto? E' molto più avanzato di quello sardo"
“Alessandra Todde ha fatto bene, d’altronde quando ci si trova a governare e a dover fare delle scelte su processi complessi come quello del trattamento dei rifiuti è normale che tutti, anche gli amministratori del M5s, siano costretti a mettere da parte le convinzioni ideologiche e adottare un atteggiamento pragmatico”. Sabrina Alfonsi, assessora all’Ambiente di Roma Capitale, la donna che aiuta il sindaco Roberto Gualtieri nell’impresa di dotare la città di un termovalorizzatore, plaude alla scelta della governatrice della Sardegna, l’ex parlamentare del M5s Alessandra Todde, di riaprire l’impianto sardo di termovalorizzazione a Tossilo, nella provincia di Nuoro, avversato dai comitati ambientalisti e anche dal M5s locale. Insomma, Alfonsi, alla fine Todde ha fatto come voi? “A dire il vero – precisa Alfonsi – il nostro sarà un impianto tecnologicamente molto più avanzato di quello sardo, ma comunque sono contenta che anche nel Movimento finalmente si lascino da parte certi tabù: ho apprezzato il coraggio della governatrice che ora avrà contro tutta la parte più ideologica del suo partito contro, ma così contribuirà a ridurre il conferimento in discarica”.
Todde dice che però farà anche impianti per il riciclo. “Esattamente quello che stiamo facendo anche noi, che dopo aver studiato la situazione dei rifiuti e aver valutato tutte le alternative possibili abbiamo scelto la migliore, con un nuovo sistema di impianti fatto non solo dal termovalorizzatore, ma dai biodigestori per la quota compostabile e dai selettori di carta e plastica per il materiale riciclabile secco. Così avremo una città pulita e con un conferimento in discarica molto al di sotto dell’obiettivo del dieci per cento fissato dalla Ue per il 2035. In questo momento l’unica tecnologia realizzabile alternativa alla discarica è la termovalorizzazione. Anche con una differenziata al 70 per cento, quello che avanza non è il 30, ma almeno il 40 perché anche la differenziata ha una parte di scarti che finisce sempre in discarica o al termovalorizzatore”.
Eppure Todde ieri diceva in un’intervista al Fatto Quotidiano che la sua situazione e la vostra sono differenti: loro si sono trovati con un impianto già costruito, mentre voi lo state costruendo da zero, insomma, siete imperdonabili. “Guardi – replica Alfonsi – il nostro sarà un impianto molto più avanzato di quello sardo. Progettato da Acea con altre aziende leader del settore a livello internazionale, avrà il massimo livello dei parametri di funzionamento. I timori sulla produzione di inquinanti potevano essere giustificati in passato, ma negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti notevolissimi, soprattutto dal punto di vista del trattamento dei fumi: se confrontiamo la concentrazione degli inquinanti al camino degli impianti moderni rispetto a quelli più datati, constatiamo delle differenze enormi. Il nostro avrà livelli molto al di sotto del valore minimo stabilito dalle best practice della Ue”.
La giravolta del M5s in Sardegna adesso avrà effetti anche in Assemblea capitolina? L’ex sindaca Virginia Raggi è una delle leader della battaglia contro l’impianto. Cambierà idea? “Penso che per lei e il gruppo consiliare del M5s sia difficile perché non potrebbero più spiegare la totale inerzia negli anni della loro amministrazione sul tema rifiuti. Inoltre, temo che continuare questa battaglia identitaria serva al M5s per distinguersi dal resto del centrosinistra nel tentativo di recuperare i consensi persi”.
Uno degli argomenti più forti dei contrari al vostro impianto è questo: la Ue discute di inserire la CO2 emessa dai termovalorizzatori nell’European emission trading system. Se questa idea passasse per ogni tonnellata di CO2 prodotta dovrete pagare una tassa. Così sarà sostenibile finanziariamente il vostro impianto? O rischiano di rimetterci le tasche dei romani? “Non possiamo prendere delle decisioni su una discussione: noi governiamo oggi e facciamo le nostre scelte con le regole dell’oggi, non possiamo usare un dibattito in atto come un alibi per non agire”, conclude l’assessora.