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A cena con Betty
“Renzi è bravissimo, un vero leader. Salvini? Troppa Nutella”, dice Elisabetta Casellati
La ministra per le Riforme a cena (con Pupo) tra un’ostrica e uno champagne: “Il leader della Lega prova a recuperare ma non ci riesce”
Roma. “Matteo Salvini mangiava la Nutella al mattino, la postava sui social, e saliva nei sondaggi. Ma adesso quella Nutella...”. Adesso non funziona più? E’ che quando uno scende e scende, poi non risale”. Dice così la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Casellati, già prima presidente donna del Senato, che giovedì, a cena, rivela i suoi pensieri sull’alleato di governo e collega ministro. E’ seduta al tavolo tondo del ristorante dei vip Micalusi, di Gianni Micalusi detto Johnny, l’ex proprietario del locale Assunta Madre in via Giulia, sequestrato cinque anni fa per riciclaggio. Elisabetta (per i commensali “Betty”) mangia ostriche e beve champagne. Arriva poi la tartare di orata, una stupenda catalana, il Tignanello di Antinori. Ed ecco che però lei, elegantissima, ripensa alla Nutella di Salvini. Nutella che ormai, per Casellati, non tira più. “Perché quando la gente si stanca, poi è difficile riconquistare la leadership. Salvini ha portato il suo partito alle stelle, ha sbancato al sud, è arrivato al 38 per cento, ma poi ha compiuto l’errore fatale di chiedere lo scioglimento delle Camere”, dopo il Papeete. “Sono cose che non si perdonano. E se dalle stelle scendi, poi non sali. E’ difficile”. Allo stesso tavolo è seduto Pupo, il cantante amico del governo che racconta la Russia di Putin, il paese che “ha tanti fusi orari quante sono le mie donne”, e che con la ministra ride e scherza di vodka e di caviale. “Io mangio il caviale col cucchiaino”, dice lui. “Anch’io”, risponde lei. C’è poi lo scrittore Fulvio Abbate, principe (e marchese) di aneddotica. C’è Sandra Carraro, moglie di Franco, ex sindaco di Roma e ministro del Turismo e presidente di Coni e Figc. E con lieve ritardo arriva anche Alvise, il figlio della ministra. La quale, intanto, punta il faro sull’altro Matteo. E ammette: “Renzi è bravissimo. Che gli puoi dire? Si può dire tutto di Renzi, ma è un fuoriclasse, ha personalità, è un leader vero. Anche se vive problemi simili a quelli di Matteo Salvini”. Cioè? “E’ esagitato, a volte passa all’offesa, e poi è sceso nei sondaggi e non risale più. Detto questo, comunque, è bravissimo”. Ma poi, di Matteo in Matteo, nei pensieri della ministra fa finalmente capolino il Cav. Momento amarcord.
Così, mentre beve il suo vino vanziniano, il Tignanello anni Ottanta, Casellati ricorda i magici Novanta. L’ascesa in politica di Silvio Berlusconi che la chiamò per fare un provino a Publitalia ’80, con Giancarlo Galan.
“Faccia una dichiarazione in tre minuti”. Ciak. “In camera funzionavo abbastanza”, dice. E poi aggiunge: “Parlavo bene. Mi chiamavano il piccolo Craxi”. Lei, ministra, “piccolo Craxi”? “Sì. Ora invece mi sento più una Kamala bianca”. In che senso? “Aldo Cazzullo dice che Kamala Harris è una Casellati nera. Ma in realtà sono io la Kamala bianca, l’ho detto anche a Enrico Mentana quando l’ho incontrato a Cortina”. Vanzina, appunto. Ma non divaghiamo. Le piace Kamala Harris, quindi? “Mi piace. E’ una donna intelligente, per di più ha molti meno anni di me, il che non guasta. Il paragone non mi offende per niente”. E adesso che il dolce si avvicina, il pensiero torna a quel dicembre del 1993. Ai “dieci punti di Urbani”. Al Berlusconi che assoldava il meglio del meglio della società civile. E dunque anche lei, Elisabetta, che faceva l’avvocato. “Berlusconi era un’altra cosa. Rispetto a Salvini, dice? “Era un’altra cosa rispetto a tutti. In comune c’è la parabola di essere saliti e saliti e poi di essere scesi”. Senza più riprendersi. “Riprendersi... Gli italiani cambiano idea e non tornano indietro. Ormai è così. Salvini è fermo allo zoccolo duro dell’8 per cento. Prova a recuperare con il suo elettorato, ma non riesce. E poi…”. Sì? “E poi lo zoccolo duro, veramente duro, ce l’ha il Veneto. Non la Lombardia. Che ha più che altro rappresentanze istituzionali”. L’ora è tarda quando si torna a parlare di Lega. E’ tempo di andare. Ai saluti si scherza ancora con Pupo sulla vodka prima di andare a letto. Superalcolico che la ministra gradisce, ammette, almeno quanto la regina Elisabetta gradiva il Martini dry. Prosit alle due queen Betty, allora. Per Salvini? Gelato al cioccolato dolce e assai salato.