l'editoriale dell'elefantino
Uriah Heep-Trump, zia Giorgia e lo spirito vittoriano che serve
Ci salveranno le vecchie zie, un wokismo bene inteso è l’unico antidoto possibile al populismo sgangherato e di successo. E Meloni dovrà cercare di mediare tra la pazzia, non esente da cose sagge, del trumpismo e la saggezza, non esente da pazzie, della vecchia Europa
Ci salveranno le vecchie zie? si domandava Longanesi. Da quando il subdolo, viscido, assurdo, avido Uriah Heep, non nella versione del serpente sudaticcio ma in quella del drago che affetta l’umile progetto di salvare l’America in nome e per conto di Dio, da quando quel signore dai capelli rossicci è stato eletto alla testa del mondo da un’America impazzita, invece di dedicarsi alla geopolitica, conviene tornare alla letteratura vittoriana nelle sue versioni aristocratica e politica (Anthony Trollope) e romantico-pauperista (Charles Dickens). Il Mr Wolf della situazione è Betsy Trotwood, la zia di Davide Copperfield, è lei che definisce e alimenta le soluzioni che porteranno al lieto fine, con Uriah in galera ma senza spargimenti di sangue, una grande storia di sofferenza, di formazione e di amore.
Anche la prosa elegante e composta di Trollope, per nostra fortuna meno creativa e come riposata nella bambagia di una scala di valori aristocratici lontana dal tech-isterismo della Silicon Valley, fornisce qualcosa in cui tornare a credere, il buongoverno dei pochi in rappresentanza dei molti, la democrazia conservatrice, il colonialismo antropologicamente corretto, non immobiliarista, e un senso di giustizia e di convenienze, di cose che si pensano e si fanno perché lo si deve. Sì, ci salveranno le vecchie zie, un wokismo bene inteso, il politicamente corretto neovittoriano, è l’unico antidoto possibile (e questo già dice come siamo messi) al populismo sgangherato e di successo.
Quando lo sfortunato governatore del Minnesota, Tim Walz, ebbe la genialità perdente di gridare “Weird” ovvero “Bah, Humbug!”, alludendo al trumpismo come a una truffa, come faceva Ebenezer Scrooge nel Canto di Natale, un’altra folgore vittoriana ci colpì e ci illuse. Non è andata, anzi, è andata precisamene all’opposto. Nel ruolo della vecchia zia salvatrice, peccato, Kamala Harris non era credibile, con il suo essere brat, cattiva ragazza. Ma lì bisognerà tornare. I truffati globali, prima che i cinesi si mangino tutto in salsa cantonese, come prevede l’economista Daron Acemoglu nel suo racconto distopico (nel Ft) sul grande declino delle istituzioni e della società americana, appena cominciato, devono riscoprire la gioia europea dell’ordine mondiale tutelato dai criteri dell’imparzialità, della divisione dei poteri, della funzione rappresentativa dei parlamenti, dal peso del matrimonio, della scala gerarchica, della cultura, delle minoranze di governo, una controrivoluzione conservatrice che sia più efficace della rivolta dei frustrati e rancorosi. Bah, Humbug. Non c’è altra soluzione alle viste. Quando si è andati troppo avanti, ai confini di Marte, è il momento di tornare indietro.
Giorgia Meloni, nel suo piccolo che poi non è così piccolo, deve prendere una decisione da vero Frodo contro la Grande Frode. Dovrà scegliere se è la fidanzata di Elon Musk, e rischiare i suoi tradimenti, i suoi spergiuri, i suoi ammiccamenti a Farage e all’AfD, e imbarcarsi con quella banda di marrazzoni riunita in Spagna intorno a Santiago Abascal e a Orbán, oppure figurare come una vecchia zia salvatrice con il senso italiano, non compassato e socialmente vivace, delle istituzioni, del sistema che aggiusta le cose. Dovrà cercare di mediare tra la pazzia, non esente da cose sagge, del trumpismo furioso, e la saggezza, non esente da pazzie e ideologismi oracolari ripugnanti, della vecchia Europa. La Corte penale internazionale ha preso decisioni ributtanti, e che Roma sua incubatrice le tolga lo sgabello da sotto il culo è una buona, ottima cosa, ma questo non significa che il posto degli italiani non debba restare, con Meloni e la sua banda di antifascisti veri, dalla parte degli inglesi, dei francesi e dei tedeschi nella grande contesa commerciale, tecnologica, dei soccombenti contro i vincenti. Un pastiche di politica e letteratura vittoriana potrà aiutarla a uscire con valore dalla stretta pericolosa in cui la stessa fortuna l’ha messa. Non si capisce dove vado a parare? E chi dice che le cose debbano essere capite? Basta intuirle, certe volte.