Daniela Santanchè (Ansa)

il colloquio

Terranova, la firma del Secolo: “Santanchè individualista, faccia un passo indietro”

Ruggiero Montenegro

“Al di là di La Russa, credo che la ministra sia ormai in una fase politica declinante. Se arrivasse il rinvio a giudizio anche per il caso relativo all'Inps, Meloni dovrà imporsi". Ma l'opposizione non festeggi troppo. "Se pensano così di colpire la premier non hanno capito nulla". Parla la storica giornalista e saggista di destra

“Fossi stata in lei, me ne sarei già andata”. Annalisa Terranova parla di Daniela Santanché. “E credo se dovesse arrivare anche un nuovo rinvio a giudizio sulla questione che riguarda  l’Inps sarà quasi inevitabile. In qualche modo Giorgia Meloni dovrà imporsi”, aggiunge  la giornalista e saggista. Storica firma del Secolo d’Italia, le dinamiche della destra italiana le conosce bene, le ha attraversate e raccontate in una serie di libri. “Al di là dell’amicizia con La Russa, credo che Santanchè sia ormai in una fase declinante dal punto di vista politico”.

Un’immagine che è apparsa quasi plasticamente  ieri guardando la discussione sulla mozione di sfiducia  contro la ministra del Turismo, presentata alla Camera dal M5s. A eccezione di qualche timida dichiarazione inoltre, praticamente nessuno in Fratelli d’Italia si sta spendendo per difendere la “pitonessa”. Come mai? “E’ una individualista politica, un’imprenditrice di se stessa. Ha frequentato i salotti buoni. Non è una donna di partito, è piuttosto un personaggio politico che ha attraversato tante fasi: l’estrema destra con Storace, berlusconiana e poi antiberlusconiana. E oggi viene percepita come esterna a FdI”, risponde Terranova. “Non credo ci sia ostilità nei confronti di Santanchè, ma sicuramente c’è una certa freddezza, rispetto a una persona che non è percepita come parte di una storia e di quel nucleo umano e politico che è cresciuto insieme a Meloni”. Oltre a questo, ragiona ancora la giornalista, sembra quasi che Santanchè abbia rinunciato a seguire ogni indicazione del partito, andando dritta per la sua strada. “Questa vicenda si trascina ormai da   tempo, la stessa Meloni qualche mese fa aveva detto che avrebbe fatto delle valutazioni”. Intanto è arrivato il primo rinvio a giudizio sulle false comunicazioni in Visibilia, le dimissioni invece (ancora)  no. “Forse anche questo viene percepito come un atto di disobbedienza, Santanchè si è messa di traverso rispetto ai desiderata di Meloni, e questo marca un’ ulteriore distanza”.

E’ un quadro in cui le forze di minoranza sembrano avere gioco facile,  la concreta possibilità di portare a casa il punto e ammaccare il governo. “Non ne sono convinta. Mi sembra invece che tutta la questione venga cavalcata, ma non sia particolarmente sentita nell’opinione pubblica. E poi – continua Terranova – le opposizioni danno l’idea di passare da un caso all’altro nel tentativo di sfiancare il governo. Prima sanità e Almasri, oggi Santanchè, domani ne inventeranno un’altra. Ma alla lunga questo gioco rischia di sfiancare per prima proprio l’opposizione, che si limita a elencare i problemi ma è incapace di offrire soluzioni”. Su Santanchè insomma, dice ancora Terranova, “potevano evitare un’altra mozione di sfiducia e aspettare il pronunciamento sul caso Inps. Anche perché non mi pare che nell’esercizio delle sue funzioni la ministra stia facendo disastri. Il turismo va bene. E poi ricordiamoci che per ora non c’è nessuna sentenza. Appendino è stata condannata, Todde è stata dichiarata decaduta: non si sono dimesse. Saranno   storie diverse, ma se vale un  principio allora deve valere per tutti. Anche per il M5s”. Una questione di coerenza. Ma la politica segue altre logiche   e in bilico adesso c’è Santanchè.

Le opposizioni l’hanno messa nel mirino, per fare un danno a  Meloni. “Certamente, sappiamo che la premier non ama i rimpasti, avrebbe voluto andare avanti con la squadra scelta  all’inizio. Questo è un incidente di percorso che non le fa piacere, imbarazza e crea un problema. Ma – conclude Terranova –   se le opposizioni pensano così di affossare Meloni, non hanno capito niente. Nessuno identifica il destino di Santanchè con quello del governo. Non parliamo di Delmastro, Arianna, Lollobrigida, Crosetto o Fazzolari. Queste sono le persone di cui si fida: ecco, se  colpisci uno di loro hai colpito Meloni. Altrimenti no”.
Ruggiero Montenegro

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