Dall'altro lato dell'Adriatico

Meloni, cortocircuito in Albania: Trump non tifa Rama il “Soros'puppet”

Gianluca De Rosa

Mentre in Italia si discute di come convertire i centri di Gjader e Shengjin, il premier albanese deve fare i contri con l'arresto del suo numero due e sorprattutto con l'arrivo a Tirana del capo della campagna elettorale di Trump Chris LaCivita per sostenere alle elezioni di maggio il suo avversario Sali Berisha: "Rama non è niente di più che un pupazzo di Soros"

 Altro che centri per migranti, in Albania il vero guaio per lo zio d’oltre Adriatico Edi Rama, l’amico socialista albanese della premier italiana Meloni, si chiama Donald Trump. Il presidente americano ha spedito il capo della sua campagna elettorale, Chris LaCivita,a Tirana per dare una mano al grande avversario politico di Rama, il leader del centrodestra albanese Sali Berisha. E così, mentre in Italia viene destinato alla  prossima settimana il decreto che dovrebbe trasformare i centri per l’esame delle richieste di asilo dei migranti di Gjader e Shengjin in centri per il rimpatrio, dove mandare solo migranti a cui le richieste sono state già respinte, evitando altri bracci di ferro con la magistratura, il premier albanese si trova incastrato in un discreto ginepraio di problemi in casa propria. Le diatribe italiane da queste parti finiscono relegate nelle ultime pagine dei giornali. Il prossimo 11 maggio in Albania si vota. Fino a poco tempo fa sembrava non ci fosse partita. E invece adesso il regno di Edi, che dura dal 2013, rischia di terminare.

 

Da un lato c’è l’inchiesta che due giorni fa ha travolto il sindaco di Tirana, Erion Veliaj, esponente del partito socialista, considerato il suo numero due. E’ accusato di corruzione e riciclaggio di denaro insieme alla moglie. Dall’altro c’è un problema ben più grosso: la nuova amministrazione americana. Due giorni fa l’ex capo della campagna elettorale di The Donald, Chris LaCivita era a Tirana per sostenere Berisha e il suo partito democratico: “Siamo qui oggi perché vogliamo aiutare a essere eletto come primo ministro un vero amico degli Usa”, ha detto in un video riportato sui social dai supporter di Berisha con tanto di musica emozionale. Rama, “the current prime minister”, è stato squalificato a “nothing more than a puppet of George Soros”, e cioè “niente più che un pupazzo di  Soros”. “D’altronde, non è un segreto che l’Open society di Soros abbia finanziato Rama e tutto l’apparato di potere che lo circonda”, spiega al Foglio Fatos Lubonja, tra i più autorevoli scrittori e intellettuali albanesi, dal ’72 al ’91 in carcere come dissidente contro il regime comunista di Enver Hoxha e oggi critico sia nei confronti di Rama, sia dei suoi avversari politici. “Adesso però – prosegue – credo che sia finito nella campagna di ‘desorosizzazione’ che Trump ha deciso di intraprendere in giro per il mondo”.

 

Non solo. L’arresto del sindaco di Tirana è stato curato dalla Spak, la struttura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata, un’entità indipendente della giurisdizione albanese che è stata introdotta nel 2019 su pressione di Unione europea e Usa. “Non è stata solo introdotta, ma anche finanziata dagli americani”, spiega a questo giornale Taulant Koplikaj, autore televisivo del programma albanese Piranjat che a dicembre 2024 si è introdotto con una telecamera nascosta nei centri italiani per migranti, filmando poliziotti che pronunciavano frasi del tipo “Qui non c’è nessuno, è un enorme perdita di soldi”. Negli anni passati la Spak aveva indagato e colpito molti esponenti del partito democratico, compreso lo stesso Berisha (tutt’ora sotto inchiesta) e l’ex presidente della repubblica albanese Ilir Meta. “Tanto che – spiega Fatos Lubonja – si era diffusa l’idea che i giudici della Spak fossero controllati da Rama, ma oggi, dopo l’arresto del sindaco di Tirana, lui ha lanciato un duro attacco contro di loro. La sensazione è che anche in questo caso in qualche modo c’entri il cambio ai vertici dell’amministrazione americana”.

 

Di certo due anni fa Berisha era stato dichiarato “persona non gradita” dall’amministrazione Biden. Adesso invece per gli americani è diventato, citiamo LaCivita “Come Trump: ingiustamente perseguitato dai giudici e intimidito dal maggioranza. Ma noi oggi siamo qui per aiutarlo a far finire tutto questo”. “In questo momento Rama, che in questi anni ha trasformato con l’appoggio di tutti gli oligarchi, i socialisti in un partito-stato, si sente di aver perso il controllo”, spiega ancora Lubonja. Prima del sindaco a dire il vero erano stati incriminati dalla Spak anche altri esponenti del partito socialista, in particolare l’ ex vicepremier, Arben Ahmetaj. Subito scaricato da Rama, oggi dalla Svizzera lo accusa: “Riceveva i boss del crimine organizzato nel suo ufficio”. “Ma il sindaco di Tirana non può scaricarlo, e così ora attacca i giudici”, dice Lubonja.  In mezzo a tutte queste difficoltà che ne sarà dei centri italiani? “Il cambio dell’approccio americano per Rama è un problema, Meloni è  amica di Trump e anche per questo non potrà dire di no a qualsiasi sua richiesta. Troverà un modo per far funzionare i centri ed evitarle una figuraccia”, conclude Koplikaj.