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la replica
Tosi (FI) contro Borchia (Lega): "In Ue i Patrioti sono marginali, Tajani è stato decisivo per Fitto"
L'europarlamentare azzurro risponde al leghista che sul Foglio ha sminuito il ruolo di Forza Italia tra Strasburgo e Bruxelles: "Grottesco e offensivo. Il nostro vicepremier è il numero due del Ppe"
“Grottesco e offensivo sentir dire che Antonio Tajani, il nostro vicepremier e ministro degli Esteri e numero due del Ppe, non conta nulla. È come se un calciatore di un piccolo club sminuisse uno dei leader della squadra che da anni vince la Champions. Parole che denotano arroganza e mancanza di lucidità”. Flavio Tosi replica così alle dichiarazioni dall’europarlamentare della Lega Paolo Borchia, alleato di governo in Italia intervistato oggi dal Foglio. Di ritorno dall'adunata dei Patrioti a Madrid, dove nello scorso fine settimana si è recato anche Matteo Salvini, Borchia ha sminuito la capacità di incidere di Forza Italia nelle stanze che contano, tra Strasburgo e Bruxelles. "Guardi, gli amici di Forza Italia vedo che anche qui all’Eurocamera stanno imbastendo una narrativa da stanza dei bottoni, però banalmente mi sembra che non esprimano neanche un coordinatore Ppe nelle varie Commissioni parlamentari a Strasburgo. Dai su... una cosa è far parte di un gruppo politico, un'altra è avere veramente la possibilità di incidere”, ha detto il leghista a questo giornale.
Eppure, nota Tosi, quello dei Patrioti "è il gruppo politico europeo più marginale e ininfluente di sempre a Bruxelles”. Tosi rivendica la centralità di Forza Italia nel Partito Popolare europeo: “E’ nei fatti. Tajani è il numero due del Ppe e uno dei leader europei più influenti e credibili, del resto il suo curriculum parla per lui. L’Ue ha già cambiato direzione in questi mesi grazie alla centralità di Forza Italia nel Ppe e alla leadership del Ppe nella coalizione, pensiamo alle politiche sulla transizione ecologica, adesso calibrata su parametri non più vessatori per le imprese. Prendete Raffaele Fitto, se è commissario europeo è sì certamente grazie a Giorgia Meloni che lo ha proposto, ma poi si è rivelato determinante il lavoro politico e diplomatico di Tajani, che si è imposto e ha superato il veto dei socialisti. Ecco, Borchia affermando che Tajani non conta nulla offende il lavoro di Tajani e della premier”.
A proposito degli auspici di Borchia su un “Europa che deve cambiare marcia", Tosi rileva un incoerenza con quello che ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al convegno dei Patrioti: “Borchia vorrebbe un cambio di marcia in Europa, Salvini l’Europa manco la vuole. Si mettessero d’accordo tra loro prima di parlare ai giornali…”. Secondo l’europarlamentare azzurro “quella di Salvini è una frase antistorica e antieconomica dal momento che le nostre aziende con l’Europa e in Europa ci lavorano, e che l’Unione europea sta dando all’Italia decine di miliardi di euro del Pnrr. Le affermazioni del leader leghista cozzano con la realtà di oggi e con il futuro, perché se il sistema Italia vuole competere con Stati Uniti, Cina e i Brics deve integrarsi ancora di più con quello europeo, altrimenti siamo fuori”.
Certamente “l’Unione europea deve cambiare e riformarsi profondamente – ha dichiarato Tosi – Forza Italia e il Ppe mirano a un’Europa meno burocratica, più veloce e competitiva. Il punto è come la si vuole cambiare l’Europa: la nostra ricetta è il contrario di quella leghista, che l’Europa vuole mandarla in pensione. Il nostro obiettivo invece è un’Europa più politica, una federazione sul modello degli Stati Uniti: quindi – ha concluso – vasta autonomia agli Stati federati sull’economia e tutte le scelte che riguardano i territori, ma un’unione politica sulle grandi materie: politica estera, difesa, fisco, commercio, sanità, lotta all’immigrazione illegale”.