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Foto ANSA
Passeggiate romane
Sul caso Campania, Schlein prende tempo e Conte si innervosisce
Mentre la segretaria dem vuole evitare di finire nel tritacarne mediatico, la mediazione con De Luca rimane nelle mani del sindaco di Napoli Manfredi. E fra i pentastellati si temono insidie per la prossima candidatura alla regione
Il Partito democratico è ancora alle prese con il caso Campania. I dem sono convinti che la Corte costituzionale darà torto a Vincenzo De Luca, ma questo non risolve il problema. Per ora la mediazione è nelle mani di Gaetano Manfredi. Il “governatore” e il sindaco di Napoli non si sono mai amati. Tutt’altro. Ma il presidente dell’Anci è convinto che occorra comunque trattare con De Luca. Ha cercato di spiegarlo anche a Elly Schlein, suggerendole di prendere in mano la vicenda, ma la segretaria finora appare alquanto restia a occuparsene in prima persona. Vuole evitare di finire nel tritacarne mediatico e, soprattutto, non intende apparire come una leader che va con il cappello in mano da un cacicco supplicandolo di farsi da parte. Ma sempre più dem sono convinti che Schlein debba farsi coinvolgere.
“Lei aspetta sempre l’ultimo momento per aprire delle trattative, convinta che questo giochi in suo favore. Ma non è affatto detto, guardate come è andata a finire a Bruxelles”, è il commento amaro di uno degli esponenti di spicco della minoranza. Sul tavolo, però, resta sempre la soluzione “sindaco di Salerno”, alla quale De Luca, da quella vecchia volpe della politica che è, non ha mai esplicitamente detto di no. Ma non è detto che questa opzione convinca fino in fondo la segretaria del Partito democratico. La leader del Pd infatti non vuole nemmeno fare la parte di quella che mercanteggia con il “governatore”. Dunque, la situazione è di stallo, anche perché De Luca ha in mente di non svelare le sue mosse fino a che la Consulta non si sarà espressa, benché una parte dei suoi lo voglia convincere ad aprire prima la trattativa.
La confusione in casa dem sulla Campania sta facendo innervosire non poco Giuseppe Conte. “Quelli rischiano di mandarci a sbattere tutti”, ha sibilato ai suoi il leader del Movimento 5 stelle. Tra gli esponenti del M5s, peraltro, si sta insinuando un sospetto. Temono che alla fine, a furia di liti e giochetti nel Partito democratico, non venga data a un 5 stelle la candidatura a presidente della regione Campania. “Vuoi vedere che ci fregano?”, si interroga più d’uno. Ma Manfredi, che governa la giunta di Napoli con il Movimento, esclude nella maniera più assoluta che la vicenda, per quanto ingarbugliata, possa avere questo esito. Peraltro non converrebbe nemmeno a lui che con i M5s deve convivere. Eppure i boatos continuano a circolare. Nei giorni scorsi a un certo punto è circolata la voce che il Pd per sparigliare le carte potrebbe puntare su una “sua” donna. Ossia, Pina Picierno. Ma la vicepresidente del Parlamento europeo ha fatto sapere di non essere affatto interessata a essere coinvolta in questa vicenda.
Intanto a Roma l’iniziale entusiasmo per la performance di Elly Schlein nell’aula di Montecitorio sul caso Almasri si sta piano piano spegnendo. I dem vedono che nei sondaggi Giorgia Meloni non sembra arretrare più di tanto e temono che invece il Giuseppe Conte nuova versione possa pescare nell’area del non voto al contrario del Partito democratico che su quel fronte ha qualche difficoltà. Da questo punto di vista la decisione di Conte di girare l’Italia (come Schlein) per essere presente in tutte le situazioni di crisi economica e sociale e per incontrare i lavoratori delle aziende in difficoltà, ha suscitato qualche allarme in casa dem.