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Difficile convergenze
Conte non cede al Pd: "In piazza contro il governo e contro le armi"
Vano il tentativo del Nazareno di convincere il M5s a trovare una "piattaforma comune" per la manifestazione. Ma intanto Landini scarica Conte
“Ma quella di Conte è una piazza contro il governo o è una piazza per mettere in difficoltà il Pd?”. La domanda comincia a circolare con ancora più insistenza quando nel pomeriggio è il gruppo dei cinque stelle al Parlamento europeo a diramare un comunicato che conferma un problema che si era già ampiamente intuito. Giuseppe Conte non ha alcuna intenzione di togliere dalla piattaforma della grande manifestazione delle opposizioni “contro il governo” che ha lanciato domenica con un’intervista alla Stampa il no assoluto alle armi. Non solo nel senso di uno stop alla fornitura di armamenti italiani all’Ucraina, ma anche in quello di un no a qualsiasi tipo di investimento sulla difesa europea. Un tema di difficile digestione per il Pd di Elly Schlein. E così nel giorno in cui la presidenza polacca del Consiglio europeo conferma l’obiettivo di arrivare allo scorporo delle spesa per la difesa dalle regole del Patto di stabilità. Nelle ore in cui dall’Aula di Bruxelles Mario Draghi invoca uno scatto sulla difesa europea perché potremmo “essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa”, il gruppo stellato all’Europarlamento fa sapere che “il no allo scorporo delle spese per la difesa” dovrà essere tra i principali obiettivi della manifestazione: “Mantenere le rigide regole fiscali per tutte le spese sociali e allentare i cordoni della borsa per quelle militari, è una follia”, dicono i 5 stelle da Strasburgo.
Inutile dire che la questione è uno schiaffo in faccia a Schlein che ha un pezzo di partito che chiede invece di investire di più nella difesa per aiutare l’Ucraina e l’Europa a difedersi. Come ha spiegato ieri a questo giornale Alessandro Alfieri, senatore e coordinatore di Energia popolare, il carrozzone della minoranza del partito. I dem avrebbero preferito gli eurobond per finanziare acquisti comuni, ma in sub ordine sono favorevoli anche allo scorporo inserendo “condizionalità che incentivino acquisti sul mercato interno e programmi europei”. Insomma, mossa di Conte rischia di mettere Elly Schlein fuori dalla piazza delle opposizioni, o almeno di un pezzo delle opposizioni. Con Conte alla testa di un corteo insieme ai leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, lasciando a casa il Pd. Per evitare questo scenario l’unica soluzione possibile per il Nazareno sembra quella di lasciare a Conte la sua manifestazione, sperando che Avs, che su armi e guerra condivide le posizioni dei 5 stelle, abbiano maggiore rispetto del coordinamento delle iniziative delle opposizioni. E Nicola Fratoianni parlando con il Foglio fa intuire come potrebbe finire: “Noi – dice – abbiamo detto che siamo più che disponibili a fare convergenza. Poi, come sempre, si possono fare cose organizzate insieme o andare a fare un saluto a iniziative organizzate da altri. Quindi vediamo come evolve”. Insomma alla fine la soluzione potrebbe essere una piazza del M5s, con la partecipazione dei leader di Avs (senza però un’organizzazione comune), ma comunque senza il Pd.
E pensare che le buone intenzioni da parte dei dem non mancavano. Schlein aveva detto: “Per manifestare sulla questione sociale, sui salari, le pensioni, le bollette, noi ci siamo, ci saremo sempre”. E in un’intervista al Fatto anche l’eurodeputato e presidente dem Stefano Bonaccini aveva confermato: “Tutto ciò che può servire per mobilitare parte del paese contro questo governo può essere utile. Basta che la manifestazione abbia una piattaforma condivisa”. Tradotto: si protesti contro i salari che non crescono, le bollette che salgono, l’economia che rallenta, ma si lascino da parte le cose che dividono, e cioè Ucraina, difesa e integrazione europea. Niente da fare. La sensazione è che quella dei 5 stelle sia proprio una piazza per marcare le differenze dentro al campo largo . L’ex ministro della Difesa e senatore del Pd Lorenzo Guerini liquida così l’appuntamento: “Immagino che a questo punto sarà una manifestazione del M5s. Io vado alle manifestazioni del mio partito o a quelle di cui condivido la piattaforma”. Mentre al Nazareno le bocche rimangono cucite. Intanto ad aiutare Elly Schlein a non rimanere l’unica a non scendere in piazza contro il governo ci pensa un altro in teoria ultra pacifista, il segretario della Cgil Maurizio Landini: “La manifestazione di Conte? E’ una cosa che fanno i partiti. Per quello che ci riguarda, noi insieme alla Uil abbiamo proclamato uno sciopero generale.Siamo un soggetto indipendente dai governi, dalle imprese e dai partiti. Poi naturalmente abbiamo delle proposte e siamo pronti per fare delle battaglie comuni”. Più probabile che sia ancora una volta lui a unire la piazza del centrosinistra.