(foto dal profilo Facebook di Fabio Barcaioli)

doppiopesismo

Così l'assessore alla Pace umbro sdogana “il genocidio” in giunta

Luca Roberto

L'esponente di Avs Barcaioli riceve l'Unione degli studenti palestinesi, che hanno festeggiato il 7 ottobre, e insiste sulle accuse a Israele. Pacisfismi poco terzi

C’era grande curiosità nel capire come si sarebbe articolata, nel concreto, l’attività del nuovo assessore “alla Pace” della regione Umbria, Fabio Barcaioli. Soprattutto perché, come avevamo raccontato sul Foglio, il sospetto era che dietro a una legittima sensibilità pacifista si nascondesse un qualche riflesso condizionato anti israeliano. Visto che era stato lo stesso Barcaioli, ben prima di essere nominato assessore, mesi fa, a condividere sui suoi social alcuni post in cui accusava Israele di essere uno stato terrorista. E si equiparavano i militari dell’esercito israeliano a quelli nazisti. Fatto sta che una qualche idea più precisa di dove voglia andare a parare il nuovo assessore è possibile dedurla dai primi incontri e dalle prime scelte dopo l’ingresso nella squadra di Stefania Proietti.

Un paio di giorni fa Barcaioli ha incontrato nella sede dell’assessorato i rappresentanti dell’Unione studenti palestinesi, opportunamente muniti di kefiah. Un incontro che è servito all’Usp per chiedere alla regione Umbria di prendere una posizione ufficiale nel pretendere il riconoscimento dello stato palestinese. E che ha permesso a Barcaioli di tornare a insistere con lo sdoganamento, all’interno dell’istituzione regionale umbra, dell’accusa di “genocidio a Gaza, la cui fine non può coincidere con l’inizio della deportazione di due milioni di abitanti, come vorrebbe il presidente Trump”.

 

Com’è ovvio che sia, non c’è nulla di male nell’accogliere i rappresentanti di una comunità come quella degli studenti palestinesi in Umbria, presente nelle scuole e università della regione. Anche se va specificato che la stessa Unione studenti palestinesi non ha mai condannato il 7 ottobre, visto anzi come una data di riscatto. Ma un sovrappiù di circospezione dovrebbe favorirlo il pensare che lo stesso tipo di sensibilità l’assessore alla Pace non ha minimamente pensato di applicarlo con l’altra parte coinvolta nelle tensioni in medio oriente, ovvero le varie comunità ebraiche sparse per il paese. Che da mesi vivono una quotidianità fatta di nuove intimidazioni e forme d’odio. E una crescita esponenziale di casi di antisemitismo di cui sono vittima, dal 7 ottobre in poi. Nelle scorse settimane, Barcaioli, che è anche segretario regionale di Avs, ha avuto modo di incontrare anche la comunità islamica di Foligno. E’ vero che la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni parlando col Foglio era stata molto critica nei confronti dei post diffusi sui social da Barcaioli, “una forma di irresponsabilità molto grave, che rende certe persone inadeguate a ricoprire un ruolo come quello dell’assessore che è molto importante per costruire iniziative per il bene della cittadinanza”, aveva detto. Ma non vorremmo che questo tanto sbandierato pacifismo umbro si risolva semplicemente nel tifare per una delle parti in causa. Tenendosi alla larga da tutto ciò che possa essere accostato allo stato d’ Israele.

  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.