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Michele Emiliano (Ansa)
in puglia
Sulla Xylella Emiliano usa il governo contro il suo assessore
Il presidente della Puglia tenta di commissariare Pentassuglia, proponendo la soluzione che il ministro Lollobridiga prospetta da mesi. La mossa politica sullo sfondo dell'emergenza
Michele Emiliano vuole commissariare il suo assessore all’Agricoltura: Donato Pentassuglia (Pd). E per farlo, anziché ritirargli la delega, facendo scoppiare un caso politico, manda avanti il suo braccio destro: Claudio Stefanazzi, già suo capo di gabinetto e, in quanto tale, inserito dal Pd nel listino bloccato alla Camera togliendo il posto proprio a Pentassuglia, che è un esponente del Pd in quota Cisl, grande portatore di voti in provincia di Taranto, ma autonomo rispetto al presidente della regione. L’on. Stefanazzi ha presentato un ordine del giorno chiedendo al governo il commissariamento per la Xylella, nominando commissario proprio il presidente pugliese, cioè Emiliano. Che è un po’, seguendo i criteri di Donald Trump, come nominare il No vax Robert Kennedy Jr. alla sanità. Sulla Xylella tutti ricordano le posizioni di Emiliano contro le eradicazioni degli ulivi infettati: “Tagliare e distruggere gli ulivi monumentali proprio ora, con i progressi che sta facendo la ricerca per trovare la cura, sarebbe un po’ come quando le guardie dei campi di concentramento nazisti uccidevano i prigionieri poco prima dell’arrivo delle truppe alleate”.
Un commissario contro l’emergenza Xylella c’è già stato, nominato nel 2015 dall’allora ministro Martina: il generale Giuseppe Silletti. Emiliano lo contrastò dal primo momento, tanto da dire in audizione alla Camera: “Il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza alla stregua di protezione civile, è il primo caso nella storia che la normativa su una calamità naturale venga trasposta su un’epidemia fitopatologia. Ma il 2016 finalmente scade il tempo massimo per questo commissariamento che può durare solo un anno, e i poteri torneranno alla regione finalmente”. In effetti la Xylella è stata una vera calamità naturale: in 12 anni 21 milioni di ulivi morti, per 8 mila chilometri quadrati di paesaggio distrutto. Nonostante il governatore cinque anni fa, quando aveva preso l’incarico ad interim come assessore all’agricoltura, dicesse di averla debellata. Emiliano prese anche le parti della procura di Lecce nell’assurda inchiesta contro Silletti e gli scienziati che cercavano di fermare la Xylella (tutti assolti). Almeno finché il numero dei negazionisti non è stato superato dagli agricoltori danneggiati, e a quel punto il governatore/pm cambia idea. Nomina assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, uomo della Cisl, sindacato che in Puglia ha spesso contrastato Emiliano. La stessa Daniela Fumarola, da poco nuovo segretario generale della Cisl, in un’intervista al Foglio diceva: “Sulla Xylella Emiliano ha perso tempo, noi invece abbiamo detto che bisogna affidarsi al mondo scientifico, non ai santoni né ai tuttologi”.
Dal primo momento Pentassuglia ha cambiato l’apprroccio della regione sull’emergenza Xylella, mettendo al bando ogni sorta di negaziosnimo. Ha nominato un Comitato tecnico scientifico con cinque personalità di alto profilo: Donato Boscia (il primo, insieme al compianto prof. Giovanni Martelli, a scoprire Xylella in Puglia), Daniele Cornara, Andrea Luvisi, Franco Nigro e Vito Nicola Savino. Il monitoraggio serrato ha prodotto un rallentamento della diffusione del batterio. Anche le associazioni di categoria, come Coldiretti, che inizialmente hanno diffuso le peggiori teorie complottistiche e anti-scientifiche, hanno dovuto ricredersi. Persino il centrodestra, quando il governatore ha continuato a lisciare il pelo ai populisti, ha ammesso: “Da quando in Puglia c’è un assessore che lavora seriamente – diceva il gruppo di FdI – puntualmente c’è Emiliano che con prepotenza ci mette lo zampino per farlo inciampare, per rendere tutta la lotta alla Xylella meno credibile”. Ora però c’è il problema dei reimpianti, che sono bloccati. Di 21 milioni di alberi abbattuti ne sono stati sostituiti solo 3 milioni. Gli agricoltori chiedono soldi e burocrazia snella. L’unica soluzione è un commissariamento, il ministro Lollobrigida lo ha promesso da mesi. Di fronte a questa ineluttabilità Emiliano ha pensato bene di giocare d’anticipo e di autoproporsi, chiedendo al governo di commissariare il suo assessore al posto suo.