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Tajani: "Marina Berlusconi non va strumentalizzata. Non ci serve una sveglia". I movimenti in FI

Ruggiero Montenegro

Il leader forzista presenta il tour di FI in vista del Congresso del Ppe. Rinnova il sostegno all'Ucraina e manda messaggi ai suoi e all'esterno. "Le parole di Marina non erano rivolte a noi. Non ci ha mai chiesto né imposto nulla". Nel partito c'è chi vorrebbe maggiore autonomia dalla famiglia Berlusconi e chi chiede a Tajani un cambio di passo

“Non abbiamo bisogno di nessuna sveglia, perché siamo sveglissimi. Basta vedere quello che facciamo”. Antonio Tajani sgombra il campo da quelle che definisce “strumentalizzazioni”, dopo l’intervista rilasciata da Marina Berlusconi a questo giornale. E dopo le dichiarazioni, da parte di esponenti di Forza Italia, che ne sono seguite. 

Il leader azzurro, vicepremier e ministro degli Esteri, manda un messaggio chiaro al suo partito, e all’esterno. Lo fa rispondendo a una domanda del Foglio, a margine della conferenza stampa in cui illustra il percorso di Forza Italia verso il Congresso del Partito popolare europeo che si terrà a Valencia a fine aprile. Una serie di iniziative in varie città italiane – da Pietralcina, questo sabato, ad Ancona. Quindi Milano, Firenze (ci sarà anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola) e Roma. Eventi “a cui non parteciperà Marina”, che serviranno anche per rilanciare le radici cristiane, l’identità del partito e dei Popolari, in Italia ed Europa, e affrontare i temi dell’ambiente, della competitività e dell’industria: “Il Ppe è chiamato a dare un contributo non secondario, l’Europa deve essere protagonista, non può essere spettatrice”, ha sottolineato Tajani (che conferma di volersi candidare a vicepresidente del Ppe) rinnovando il sostegno all’Ucraina e Zelensky. Ma nel frattempo a tenere banco ci sono anche le questioni interne a FI, le prossime mosse del partito.

Due giorni fa, per dire, era stato il senatore azzurro Pierantonio Zanettin a spiegare (al Fatto) che le parole di Marina Berlusconi sono “una sveglia per noi”. Mentre Giorgio Mulè aveva invitato Tajani “a mangiare filetto di tigre”. Uscite che il ministro degli Esteri sembra non aver gradito. “Marina è un’imprenditrice, fa bene a dire ciò che pensa. Ma non ci ha mai chiesto né imposto nulla. La sento spessissimo”, ha rivelato Tajani. Con lei, ha aggiunto, i “rapporti  sono amicali”. Poi l’affondo: “Non c’è bisogno di strumentalizzare ogni volta che un componente della famiglia Berlusconi dice qualcosa”. Tajani ha fatto riferimento ai giornali ma è difficile non cogliere un segnale diretto a qualcuno dei suoi. Anche perché, è sicuro il vicepremier, quanto detto da Marina “non era rivolto a Forza Italia, non è una questione interna. Ho letto attentamente l’intervista. Poi si può dire tutto e il contrario di tutto, ma non è questo il tema”. Il segretario ha infine rivendicato con convinzione l’ottimo stato di salute di Forza Italia. “Ha superato il 10 per cento, siamo al 12 secondo alcuni sondaggi. La risposta ce l’hanno data gli elettori. Non abbiamo bisogno di sveglie”.  

Un solco in cui si inserisce anche il ragionamento di Alessandro Cattaneo, secondo cui “i valori restano quelli incarnati e portati avanti da Silvio Berlusconi. Ma siamo andati oltre e abbiamo ottenuto risultati, nonostante qualcuno ci dava per morti”. Il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri, che presenziava alla conferenza insieme all’altro capogruppo  Paolo Barelli, alla responsabile Esteri Deborah Bergamini e al responsabile organizzazione Francesco Battistoni, si spinge ancora oltre. “Noi abbiamo un ruolo centrale in Italia e in Europa. La carriera di Tajani parla da sola”, ci dice Gasparri sottolineando “il ruolo decisivo di FI nella nomina di Raffaele Fitto in Europa. Non solo per la vicepresidenza della Commissione ma anche per ottenere delle deleghe di peso. Il resto è solo gossip”. Eppure sono stati i suoi colleghi azzurri a ricorrere a certi toni critici. Anche questo è gossip? Non tutti la pensano come lei? “Questo va chiesto a loro, non certo a me. Anzi se qualcuno se ne va, forse ci fa pure un favore”, risponde ancora il senatore con una battuta. Che però in qualche misura testimonia come Marina abbia innescato qualche sommovimento tra le varie anime azzurre.

 

D’altra parte il rischio di rimanere schiacciati dalla destra-destra esiste – per qualcuno è già così – e per questo c’è chi  vorrebbe dal segretario Tajani un piglio più deciso, per smarcarsi e riaffermare l’identità forzista rispetto a una maggioranza che su vari temi non incarna esattamente la storia del partito. Altri, pur non mettendo in dubbio i legami con i Berlusconi, ritengono che comunque sia necessario acquisire un po’ alla volta maggiore autonomia: il partito saprebbe cavarsela. E poi c’è un’ultima variabile, rappresentata da quei parlamentari – ce ne sono in realtà in tutte le forze politiche – sempre pronti a guardarsi intorno,  a destra più naturalmente ma anche nel campo dell’opposizione. Così alla fine della giornata la temperatura la misura un senatore azzurro, che preferisce tenersi alla larga dalle polemiche: “Che succede in Forza Italia? Passiamo alla prossima domanda. Ma perché volete rovinarmi il weekend?”. 

 

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