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Fratoianni: “Appoggio Conte sulle armi, ma niente in comune con Trump sull'Ucraina"

"Ho sempre sostenuto che l'escalation militare non avrebbe risolto il conflitto. La posizione del Pd? Mi occuperei piuttosto del dibattito in corso in Europa sull'aumento delle spese militari"

Nicolò Zambelli

Il leader di Sinistra Italiana, costola dell’alleanza Verdi e Sinistra, spiega la sua posizione in merito al conflitto tra Kyiv e Mosca: “La guerra non si poteva vincere per quanto riguarda la dimensione territoriale. Ho sempre sostenuto che l’escalation militare non avrebbe risolto il conflitto. La posizione del Pd? Mi occuperei piuttosto del dibattito in corso in Europa sull’aumento delle spese militari nazionali”

 
“Continuo a essere contro la guerra e ho sempre detto che l’escalation militare non avrebbe portato a una risoluzione del conflitto. Condivido l’analisi che ha fatto Giuseppe Conte, ma la cosa prescinde da lui”. Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, rompe il silenzio sul dibattito intorno alla guerra in Ucraina e in merito alle posizioni dei partiti del campo largo. Lo fa prima della presentazione del libro di Ilaria Salis, “Vipera”, fuori dalla Feltrineli di Via Appia a Roma. 

 

Le parole del presidente del Movimento 5 stelle di due giorni fa hanno fatto scricchiolare l’alleanza tra i partiti d’opposizione. E mentre si attendono ancora i commenti della leader del Pd Elly Schlein, c’è una costola di Alleanza Verdi e sinistra che appoggia quanto dichiarato dall’ex premier. “Restiamo della posizione che abbiamo sempre portato avanti. La guerra andava fermata tempo fa con un’iniziativa diplomatica che non solo non c’è stata, ma che ha portato avanti l’escalation bellicista delle armi. Fatto che ora ha portato l’Ucraina a presentarsi al tavolo delle trattative in una posizione di debolezza rispetto alla Russia”.

 

Giuseppe Conte però sembra aver dato ragione a Trump. “Io non do assolutamente ragione a Trump – continua Fratoianni – che considero un avversario frontale. È un grande amico delle destre, e infatti va molto d’accordo con Putin”. L’impressione però è che ci sia un terreno in comune, di fondo, su questa questione strettamente legata al supporto a Kyiv: “Questa è un’inesattezza, non ho nessun punto in comune con Trump”, afferma.

 

In ottica di campo largo chiediamo se Avs vorrebbe che questa posizione fosse condivisa anche dal Pd a guida Schlein: “Su questa questione abbiamo idee diverse e le abbiamo sempre avute”, dice Fratoianni. Proprio la politica estera è l’aspetto che più degli altri divide i maggiori tre partiti a sinistra. E infatti, continua il leader di Si:”Piuttosto mi concentrerei sul dibattito in Europa legato alla deroga del Patto di stabilità per permettere un aumento delle spese militari dei singoli stati. Si è d’accordo o contro? Io sono contro”. Schelin batta un colpo.