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(foto Ansa)
alla camera
La difesa (fredda) di Santanchè. Il centrodestra manda in Aula le terze file
A sostegno della ministra del Turismo, nelle dichiarazioni di voto, non sono previsti interventi di big. Il parallelo con la sfiducia a Nordio, che costringe la maggioranza a evitare la discussione generale
Sarà davvero una difesa d’ufficio, quella nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè. Poco altro. Con i partiti della maggioranza che le vanno sì in soccorso, ma senza esagerare, non mettendoci troppa convinzione. Per questo non sono previsti interventi di big da parte dei partiti di centrodestra. Tutt’altro. Nemmeno sull’altra mozione che pende sull’altro ministro del Governo, Carlo Nordio. E la cui discussione generale si apre proprio questa mattina alla Camera, senza voto, che sarà calendarizzato in seguito.
E quindi si torna a discutere sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti di Santanchè, che arriva oggi alla Camera con tanto di voto, dopo la discussione generale di un paio di settimane fa. Santanchè parlerà per una ventina di minuti e dopo di che si voterà a scrutinio palese. La strategia è sempre più quella della difesa stanca. Per il primo partito della coalizione, Fratelli d’Italia, è previsto l’intervento in Aula, alla Camera, dell’onorevole Andrea Pellicini, componente della commissione Giustizia. Ma anche per quanto riguarda la Lega, ovvero il partito più freddo nei confronti della ministra, la difesa sarà portata avanti dalla deputata Ingrid Bisa, capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia a Montecitorio. Per quel che riguarda Forza Italia, invece, ci sarà l’intervento di Andrea Costa. Insomma, le forze di maggioranza non schierano i big o le primissime file, quasi che il voto non sia affatto una delle priorità della coalizione. Almeno politicamente. Il risultato, a ogni modo, nonostante le presumibili assenze, è abbastanza scontato. Lo scorso aprile venne bocciata la prima mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo presentata dalle opposizioni. Nonostante anche in quell’occasione i banchi di leghisti e forzisti fossero rimasti particolarmente vuoti. Non ci si aspetta granché di diverso.
Quello di oggi però, anche all’interno della stessa maggioranza, viene interpretato più come un passaggio pro forma intermedio. Visto che la decadenza di Santanchè potrebbe essere molto più legata all’esito dell’altra inchiesta che la vede coinvolta: quella con l’ipotesi di accusa di truffa ai danni dell’Inps durante l’epidemia da Covid-19. E non è affatto detto che la fredda e apatica difesa della coalizione che ha retto finora, possa continuare a reggere anche nel caso di un rinvio a giudizio per quella fattispecie di reato. Ipotesi che potrebbe prendere piede nei prossimi mesi, dato che le udienze di quel filone processuale si chiuderanno entro maggio. Rinvigorendo le richieste delle opposizioni.
Ma oggi, alla Camera, non è calendarizzata solo la discussione della mozione di sfiducia nei confronti della Santanchè. Questa mattina verrà esaminata anche la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, finito sotto accusa per la gestione del caso Almasri e per le spiegazioni addotte in Parlamento. Che secondo Pd, M5s e Av non sono state affatto soddisfacenti. In questo caso la copertura del governo nei confronti di Nordio è solida. Ma per non incorrere in comparazioni tra un ministro e l’altro, come aveva fatto anche il 10 febbraio nel caso della mozione verso Santanchè, di comune accordo i partiti del centrodestra hanno deciso di non iscrivere nessuno a parlare durante la discussione generale. Ragion per cui alla Camera il dibattito sarà una specie di soliloquio delle minoranze. E il voto? Sono fonti interne alla maggioranza a ritenere impossibile il voto già oggi. L’unico partito che ha già dato mandato a uno dei suoi di intervenire in caso di dichiarazione di voto è la Lega, con la deputata Simonetta Matone. Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, decideranno quando il voto sulla mozione di sfiducia verrà calendarizzato, molto probabilmente a partire dalla prossima settimana. Segno che non c’è fretta alcuna fretta.