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Il caso
Ddl Spazio, FI attacca: “Stroppa stroppia”. Imbarazzo in FdI
Dopo l'attacco del referente di Musk in Italia nel partito della premier circola un certo imbarazzo: "Non abbiamo votato gli emendamenti del Pd che pensava lui". Irritazione a Chigi. Forza Italia lo attacca:."Uno che s'intende di satelliti tenesse i piedi per terra invece che la testa tra le nuvole", dice Mulè. "E' un Bisignani minore", rintuzza Gasparri
Sulle parole non proprio amichevoli di Andrea Stroppa, referente delle aziende di Elon Musk in Italia, verso Fratelli d’Italia si dice che a Palazzo Chigi si sia registrata una certa irritazione. “Intesa Pd-Fdi. Bene, si vuole far passare Starlink e SpaceX per i cattivi. Agli amici di FdI: evitate di chiamarci”, era sbottato su X lui martedì, come se in maggioranza qualcuno volesse fermare gli affari tra l’Italia e le aziende del magnate americano. Un attacco non gradito ai piani alti del governo, ma al quale si è preferito non replicare. Ieri la linea di scuderia sembrava questa: minimizzare. Intercettato in Trasatlantico al Senato il ministro degli Esteri Antonio Tajani dice: “I post di Stroppa? Neanche li vedo”. Della serie: non ce lo filiamo. E però dentro FdI circola un certo imbarazzo. “La sua polemica si riferisce a emendamenti che non sono passati, ha letto un articolo che riportava cose sbagliate”, spiega al Foglio il capogruppo di FdI a Montecitorio Galeazzo Bignami.
E in effetti gli emendamenti del Pd approvati all’unanimità martedì dalla Commissione Affari produttivi della Camera si limitavano a prevedere generiche garanzie per la “sicurezza nazionale” e “un adeguato ritorno industriale per il sistema Paese”. Nessun codicillo che impedirebbe davvero alle aziende di Musk di trattare con il governo italiano. Gli emendamenti del Pd e di Azione che prevedevano invece una trattativa prioritaria con aziende italiane o europee sono stati invece bocciati. “Certo che se vuole fare il lobbista deve imparare a studiarsi i resoconti. A forza di sparare fake news ha cominciato a crederci anche lui”, ride Fabrizio Benzoni, deputato di Azione e autore di alcuni di quegli emendamenti.E però nonostante questa smentita fosse già arrivata, Stroppa rintuzzava: “Il Pd fa una crociata anti-Musk, e FdI gli è andata dietro. Starlink non è il giocattolo della politica”.
Ma se nel partito di Giorgia Meloni nessuno vuole replicargli direttamente, FI minimizza anche in un altro modo: riducendo il ruolo del personaggio. Lo fa ad esempio il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri che al Foglio dice: “Com’è che fa il detto? Il troppo stroppia, e tocca dire che pure questo Stroppa stroppia. Voi giornali lo montate, ma è un Bisignani minore, un piazzista. Ne conosco tanti: vendono auto, scarpe...”. Lui però si presenta come il referente di un’azienda che vende un sistema satellitare a bassa orbita. Pare che voglia vendere i suoi servizi all’Italia per garantire una connessione da usare qualora le infrastrutture di rete principale via cavo dovessero saltare. Non uno scherzo. “Guardate, non mi crederete, ma quando è andato a Palazzo Chigi con il fratello di Musk, poi si è recato anche in Campidoglio da Gualtieri. Sapete cosa volevano?”. Ci dica. “Volevano vendere un sistema satellitare per illuminare i monumenti”.
In modi meno ironici anche il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè non risparmia una replica a Stroppa: “Uno che si occupa di satelliti dovrebbe avere i piedi per terra, non la testa tra le nuvole. Comunque evitiamo che l’influencer si trasformi in influenza: non possiamo mica ammalarci dietro i suoi tweet contro Mattarella, Piantedosi, o FdI”. Ma in FdI si fa una certa fatica a usare gli stessi toni. “Stroppa può dire quello che vuole come ogni altro cittadino”, dice il capogruppo al Senato Lucio Malan. E però se gli si chiede cosa pensi dei continui interventi a gamba tesa sulla politica italiana di Stroppa – dai sondaggi contro il ministro dell’Interno Piantedosi fino alle critiche al suo partito – Malan minimizza: “Non fa mica la politica estera degli Usa”. E però quel richiamo a FdI, quel “non ci chiedete più”, declinato al plurale per lasciare il dubbio che oltre a lui parli anche il tycoon americano, sa quasi di ricatto, di annunciata vendetta. “Nessun ricatto”, assicura il presidente dell’intergruppo sulla space economy e relatore del ddl Spazio, il deputato di FdI Andrea Mascaretti. “A noi interessa fare una legge che aiuterà la space economy italiana. Se altre forze politiche invece vogliono usare gli emendamenti per fare polemiche facciano pure”. Ma veramente qui è Stroppa a fare polemica… “Aveva un’informazione sbagliata, però”. E proprio il fatto che anche Mascaretti sia costretto a buttare la palla contro le opposizioni, con le quali fino a due giorni fa diceva di “aver lavorato benissimo”, dà la misura della difficoltà del partito. E allora proviamo a chiedere ancora a Gasparri. Senatore, Stroppa sarà pure un “Bisignani minore”, ma i suoi colleghi di FdI sembrano molto più timidi di lei a parlarne. “Sono giovani, io conosco il mondo più di loro e so che quello è uno che vuole fare qualche soldo, ma sparisce presto”.
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