L'intervista

“Preoccupati per i dazi di Trump. La Ue tratti unita”. Parla Guidesi

Gianluca De Rosa

"Tra dazi americani e sovraproduzione cinese la nostra industria rischia di rimanere schiacciata", dice l'assesore allo Sviluppo economico della regione Lombardia. E sulla Lega: "Giusto non dimenticarsi del nord"

“Siamo evidentemente preoccupati, come potremmo non esserlo? I dazi americani sarebbero un enorme problema per le aziende lombarde”. Guido Guidesi, leghista della primissima ora e assessore allo Sviluppo economico della regione Lombardia sulla questione dazi non la vede proprio come Matteo Salvini. E d’altronde la Lombardia è la prima regione italiana per export verso gli Stati Uniti. L’interscambio con gli Usa vale quasi 20 miliardi, di cui oltre 14 di esportazioni. Meccanica, siderurgia, moda, farmaceutico,  agroalimentare. Sono tantissimi i settori dell’industria lombarda che rischiano di subire le politiche protezionistiche della nuova amministrazione americana. Convinto europeista, draghiano, ma soprattutto giorgettiano di ferro, al punto di assomigliare persino fisicamente al ministro leghista dell’Economia, Guidesi è convinto che i problemi oggi siano due. “Da un lato – dice – i dazi americani, dall’altro la sovrapproduzione cinese che rischia di invadere il mercato europeo. La nostra industria può rimanere schiacciata. Per questo bisogna convincere l’amministrazione americana a non iniziare una guerra commerciale, e allo stesso tempo bisogna mettere l’industria europea nelle condizioni di essere competitiva, abbandonando definitivamente alcune scelte ideologiche”. Il riferimento, non c’è neppure da spiegarlo, è al Green deal.


La regione Lombardia presiede l’Automotive region alliance, il coordinamento di 36 regioni europee sulla questione auto, e dunque è normale che Guidesi abbia un’attenzione particolare al settore. Proprio ieri  i titoli  delle auto europee crollavano in borsa sotto la minaccia dei dazi americani. “La prima cosa da fare – sostiene Guidesi – è intervenire su quello che dipende da noi, e dunque sulle regole europee. Serve la neutralità tecnologica. Puntare solo sull’elettrico è  un regalo ai cinesi. Mi fa  piacere vedere come la nuova Commissione ascolti di più, ma per un passo avanti bisognerà vedere cosa vorrà fare il nuovo governo tedesco”. Intanto però ci sarà anche da capire che fare con Trump e i dazi. Come si risponde al presidente americano? “La risposta  deve essere europea. La Ue deve convincere gli Usa a un patto per un mercato atlantico che diventi quello di riferimento per le aziende europee e statunitensi come risposta alla Cina. Questa è la strada. Lo dico soprattutto a chi, invece, pensa che  far arrivare un produttore di auto cinesi in Italia possa risolvere il problema”, dice l’assessore leghista, non risparmiando una stoccata al ministro dello Sviluppo economico di FdI Adolfo Urso.


Intanto la passionaccia di Salvini per Trump, nonostante i dazi, ha innervosito un pezzo di classe dirigente leghista, già frustrata dalla poca attenzione al nord. Borbotti molto significativi in vista del congresso che si terrà a inizio aprile. “La questione del Nord c’è, la Lega è nata per questo”, ammette Guidesi. “E’ una questione che sta nei numeri. La Lombardia è la prima regione italiana per residuo fiscale, produciamo circa un terzo del pil del paese, ma giochiamo la partita in Europa con altre regioni produttive che però godono tutte di maggiori competenze, risorse e potere decisionale di quello che abbiamo noi. Se non saremo messi nelle condizioni di giocare ad armi pari, il danno non sarà solo per la Lombardia, ma per tutta l’Italia. Il centralismo è il  nemico dello sviluppo del paese”. E’ quindi arrivato il momento di dismettere il progetto della Lega nazionale di Salvini? “Con quel progetto la Lega ha raggiunto il suo massimo risultato, non possiamo dimenticarcelo”, premette Guidesi. “Ma certo non possiamo scordare nemmeno la nostra identità. Per farlo credo sia necessario valorizzare di più gli amministratori locali, il nostro vero know-how  che ci differenzia positivamente dagli altri partiti”. C’è anche un questione politica: la Lega è ormai parte integrante dei Patrioti, la destra più destra che c’è in Europa. Una scelta di campo netta, lontana anni luce dal dibattito di un tempo  per un ingresso nel Ppe. “Le scelte politiche le fanno il segretario  e il direttivo federale,  io sono abituato a rispettare le gerarchie”, dice Guidesi. “Poi se chiede a me  ‘è  di destra o di sinistra?’, io, come ci ha insegnato  Bossi, le rispondo ‘non lo so’. A me piace la definizione della Lega che ha dato Giorgetti l’altro giorno: un insetto, magari fastidioso, ma in grado di anticipare cose che poi accadono, senza andare dietro alle tendenze del momento”.