
L'intervista
Mastella: “Sbalordito da Delmastro. Io cacciai per molto meno”
"Ora uno tra lui e Nordio deve lasciare", dice l'ex ministro della Giustizia che ricorda quando tolse le deleghe una sottosegretaria perché aveva detto delle cose che non gli piacevano sull'indulto
“Sono sbalordito. Una cosa del genere non si era mai vista: un sottosegretario alla Giustizia che boccia così una riforma costituzionale voluta dal suo ministro. Io per molto meno, in cinque minuti, tolsi le deleghe a una sottosegretaria che aveva opinioni diverse dalle mie e della quale oggi neanche ricordo il nome”.Clemente Mastella, ex capo dell’Udeur e ministro della Giustizia del secondo governo Prodi, non riesce a crederci. La notizia del Foglio sulla bocciatura della riforma costituzionale della magistratura da parte del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, anche a uno come lui, abituato nei primi anni 2000 a governare con una coalizione extralarge, che andava dal suo Udeur a Rifondazione comunista, sembra quasi impossibile. “Le cose – dice – adesso sono due: o il ministro dice a Delmastro ‘vai a casa’, o interviene la Meloni per dire a Nordio che la riforma va cambiata. Delle due l’una. La mia sarà una logica preistorica, ma visto come vanno le cose direi che la preistoria vale decisamente di più della storia attuale”.
Mastella offre il precendente. Ai suoi tempi sospese le deleghe a una sottosegretaria, Daniela Melchiorre, membro di sottogoverno in quota Lamberto Dini. Era colpevole di aver fornito durante un’audizione parlamentare dei numeri eccessivi sulle scarcerazioni successive all’indulto. In realtà Mastella la reintegrò ventuno giorni dopo con un nuovo decreto. Si trattava comunque di un fatto decisamente meno rilevante rispetto alle dichiarazioni di Delmastro su una delle tre riforme simbolo del governo Meloni. Ma allora come oggi il fatto resta: un ministro può vedersi così smentito dal primo dei suoi collaboratori, per di più, in questo caso, esponente di spicco del partito di maggioranza relativa all’interno della coalizione di governo? “Se fossi Nordio – dice Mastella – a questo punto chiederei alla Meloni di intervenire per spiegare che quello di Delmastro non è il suo pensiero. Altrimenti starebbe al ministro dimettersi. Anche se la verità è che in Italia, a eccezione di quanto facemmo io e Cossiga, non si dimette mai nessuno. Non stiamo mica parlando di un esponente qualsiasi del governo, è un sottosegretario proprio di quel ministero, in questo modo si perde ogni tipo di galateo istituzionale”.
Meloni non ha parlato, ma intanto Delmastro ha parzialmente smentito. Nonostante gli audio pubblicati da questo giornale, ha detto di essere stato frainteso. Insomma, con la riforma è d’accordo. Ma quindi cos’è successo?“Anche questo mi lascia di stucco”, risponde Mastella. “Mi sembra incredibile che uno come Delmastro, che ha un rapporto ottimo con la premier Meloni, se ne esca così senza un’indicazione della premier. Sarebbe veramente da sciocchi. Non mi sembra possibile”. Eppure sembra proprio andata così. “Devo dire la verità – dice Mastella – quando ho letto la notizia ho pensato che forse c’era stato un cambiamento di rotta da parte di Fratelli d’Italia sulla riforma per evitare lo scontro totale con la magistratura che comunque potrebbe creare non pochi problemi al governo: è la prima volta che non una componente, ma tutta la magistratura, si schiera contro una riforma. Penso che, Delmastro a parte, forse iniziano a esserci dei ripensamenti. Anche ai tempi di Berlusconi il governo voleva fare diecimila riforme della magistratura ma alla fine non se n’è fatta nessuna. Oggi con una situazione internazionale così complessa per l’esecutivo affrontare anche questo scontro istituzionale non è proprio il massimo”. Anche perché in questo caso si potrebbe arrivare al referendum: una conta che esaspererebbe il braccio di ferro tra toghe e politica. “Su quello – sostiene Mastella – il governo conta sul fatto che i magistrati oggi non godono più della reputazione che avevano dopo Mani Pulite. Potrebbero perdere, certo così ieri Delmastro gli ha fornito un bell’assist per fare propaganda”.