Il testo dem

Mediazione Pd sulla risoluzione. Passa la linea Schlein: "Sì a una revisione radicale del Rearm Eu"

Gianluca De Rosa

Dopo una mediazione andata avanti ieri per tutto il giorno e proseguita questa mattina, alla fine i parlamentari dem si sono accordati su un testo condiviso per la risoluzione che sarà votata oggi al Senato, dopo le comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì

Alla fine la segretaria del Pd Elly Schlein è riuscito nel suo intento. Al punto otto della risoluzione del Pd che sarà votata oggi al Senato dopo le comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì si impegna il governo a promuovere: "una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen, sulla base delle critiche e delle proposte avanzate in premessa". Non solo il documento dem sottolinea anche come gli "investimenti comuni effettivi" non debbano andare "a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione, e di condizionare tutte le spese e gli strumenti europei alla pianificazione, lo sviluppo, l’acquisizione e la gestione di capacità comuni per realizzare un’unione della difesa". Il testo è il frutto di una lunga mediazione cominciata ieri pomeriggio e andata avanti fino a questa mattina, quando, durante una riunione dei gruppi parlamentari del Pd insieme alla segretaria Elly Schlein, il documento è stato presentato e limato. La "radicale revisione del piano" richiesta dal Pd è indicata nel punto precedente della risoluzione, il numero sette, dove si impegna il governo a "collocare l’Italia da protagonista nella costruzione di una vera difesa comune europea e non di un riarmo degli eserciti nazionali privo di coordinamento".

 

I riformisti - guidati nella trattativa interna dal capogruppo in commissione Difesa ed Esteri del Senato Alessandro Alfieri (che è anche coordinatore del correntone della minoranza, Energia popolare) - dall'altra parte possono rivendicare di essere almeno riusciti a evitare un no netto sul piano di riarmo. "Complessivamente - spiega un parlamentare ascrivibile alla componente riformista - c’è il via libera agli investimenti in difesa, pur chiedendo di negoziare nell’ambito del libro bianco perché gli aumenti di risorse  siano condizionati alla costruzione della difesa comune". 

Nello stesso punto della risoluzione, il numero otto, si dice "nel corso del negoziato che si aprirà dopo la presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e i suoi strumenti" si impegna il governo a provuovere "tutti gli elementi che puntano a una governance democratica chiara del settore, agli investimenti comuni necessari per realizzare l’autonomia strategica e colmare i deficit alla sicurezza europea". Insomma, come questo giornale anticipava ieri: si alla difesa comune, nì al riarmo.

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