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Il racconto
Salvini post-office. Vuole il voto di Zaia al Congresso anche se per posta. L'idea di fare Vannacci vice Lega
Per ottenere il voto del governatore veneto, impegnato al Vinitaly, propone la deroga. Una modifica nello statuto prevede il quarto segretario, carta da giocare per tenere a bada i riluttanti
Salvini postino, congresso vicino. Il Capitano della Lega, il capitan Matteo Trampini, che non ha rivali, per la segreteria, una ne pensa e cento ne affranca. Si sta per inventare lo Zaia post-office. Problemino: al congresso della sua Lega del 5 e 6 aprile, a Firenze, la città dell’amore, della bella Francesca Verdini, servono tutti, anche Zaia massimo. Problemone: il vero Doge, non quello fasullo, non Elon Musk, ma Zaia, all’ultimo federale del partito, ha spiegato: “Cari amici, io ho il Vinitaly e capite bene che devo riempire tutti i calici del mio Veneto. Non c’è dubbio che voterò Salvini, ma non ci posso essere. Me ne rammarico”. Quel satanasso di Salvini/Trampini, che ascoltando quelle parole dolci, soavi, di zucchero filato, di Zaia, si stava per sciogliere come un Calippo, ha dunque suggerito: inventiamoci qualcosa! Luca deve comunicare questa sua sensibilità! Luca deve votare a costo di farlo votare a distanza, in dad, oppure come gli italiani all’estero, il suo voto spedito attraverso Poste Italiane.
Ecco la soluzione parziale, ancora da ratificare: un messaggio di Zaia sabato (anche Salvini, dice la malalingua, voleva andare al Vinitaly, ma temeva il fischio dei ristoratori) un video per fargli dire che lui vota Matteo e il suo voto spedito con il sacco di juta, domenica. Giancarlo Giorgetti, che ce l’ha con i crucchi, i tedeschi, anche lui ha fatto sapere che “squadra che vince non si cambia, e che si vota Salvini” (non si capisce quando abbia vinto, ma poco importa). Detto in soldoni, anzi, in lire (preferirebbe Claudio Borghi) a Firenze, tutti noi giornalisti, possiamo già prenotare il ristorante, perché si sa già che finisce con plebiscito e vino. E però, ci sono piccole importanti novità. La grossa, grossa: il capitan Trampini sta modificando lo statuto. La bozza di statuto sarà inviata insieme alla convocazione ma la novità grande grande è che nello stato si prevedono fino a quattro vicesegretari. Chi sarà il quarto? Zamzam! Qui siamo di fronte a tutta sapienza Trampini. Il capitano ha il general Vannacci che mugugna, da qui l’ideona: istituiamo una quarta carica così la affidiamo a chi vince le primarie dei malmostosi. Vannacci al momento è primo al traguardo del suo cuore, dei malmostosi. Nel partito ci fanno sapere che è vero, che Salvini potrebbe consegnare la carica a Vannacci, ma anche a uno del Friuli-Venezia Giulia o a Edoardo Rixi, che sta girando l’Italia per riempire le autorità portuali di leghisti trombati. Se ne parlerà dopo il Congresso Trumpiniano.
Voteranno i militanti della Lega, gli storici, ma si farà una deroga, ancora una, regione per regione, che permetterà anche ai sostenitori di votare (se designati) ma non essere eletti. La Lega ha due tessere, una tessera per i militanti e una per i sostenitori. Quella militanti, ci dicono, è uno spasso nello spasso. Salvini-Trampini, che ormai sta passando a sinistra, con Elly Schlein, Peppe Conte (dice Romeo: ci potremmo astenere sulla mozione del M5s) si è portato avanti. La nuova tessera militante è di colore arancione e ha il faccione di Salvini con il pugno destro alzato. Non sottovalutate capitan Trampini. Al posto della Tesla arriverà a Firenze con il maggiolone, Sandro Ruotolo sul portabagagli. La risoluzione c’è già e ha pure il nome: Pace & Nutella.