
a bruxelles
Orbán premia Salvini
Il leader leghista sarà insignito dal premier ungherese con un trofeo di valore (20 mila euro). La menzione: "Meriti eccezionali nella difesa della libertà e dell’indipendenza delle nazioni europee e della cultura cristiana"
Bruxelles. Matteo Salvini oggi vola a Bruxelles per incassare l’Orbanino d’Oro. Il leader leghista è atteso questa sera nella capitale belga dal premier ungherese Viktor Orbán per la consegna del premio János Hunyadi, una sorta di versione orbaniana del prestigioso premio meneghino: un riconoscimento da 20.000 euro, stando al sito della Foundation for a Civic Hungary, destinato a chi ha “meriti eccezionali nella difesa della libertà e dell’indipendenza delle nazioni europee e della cultura cristiana”.
La cerimonia di consegna del premio, intitolato a un condottiero ungherese celebre per aver combattuto i Turchi, dovrebbe tenersi alla House of Hungary, a pochi passi dall’ambasciata magiara. A insignire il valoroso Matteo sarà Orbán in persona, fresco della sua ultima vittoriosa campagna contro il mondo LGBT, con la messa al bando del Pride di Budapest grazie a un decreto approvato dal Parlamento ungherese.
“Oggi abbiamo votato per vietare le manifestazioni che violano le leggi sulla tutela dei minori. In Ungheria, il diritto di un bambino a uno sviluppo fisico, mentale, intellettuale e morale sano viene prima di tutto. Non lasceremo che l’ideologia woke metta in pericolo i nostri figli”, ha commentato Orbán a giustificazione della sua scelta. Parole che hanno scatenato l’ira della leader dem Elly Schlein, la quale ha chiesto a Meloni e Salvini di “prendere le distanze da questa legge oscurantista e dal loro alleato Viktor Orbán”, un invito così preso in considerazione che Salvini ha infatti scelto di volare a Bruxelles per andare a cena con l’ungherese.
Il leader leghista sarà la seconda persona a ricevere l’onorificenza ungherese, che è infatti alla sua seconda edizione. L’anno scorso, il premio János Hunyadi fu assegnato all’ex copresidente di Ecr, il polacco Ryszard Legutko, l’uomo che, assieme a Raffaele Fitto, ha guidato fino al 2022 il gruppo europeo di Giorgia Meloni. Durante la premiazione della scorsa edizione, avvenuta a Budapest, nel discorso in onore di Legutko, Orbán, elencando gli innegabili risultati della carriera politica del docente polacco, sottolineò che Legutko “ha avvertito per primo i segnali critici dell’aspirazione liberale all’egemonia politica, ha identificato il fatto che i liberali progressisti siano ostili a chiunque la pensi diversamente e che siano ormai diventati come i comunisti, rappresentando una vera minaccia per la libertà dei popoli”.
Nel caso di Salvini, l’omelia orbaniana, stando alle indiscrezioni, dovrebbe invece focalizzarsi sulla lotta all’immigrazione, magari costruendo parallelismi tra le gesta di Giovanni Hunyadi, che nel XV secolo fermò i Turchi prima a Varna e poi a Belgrado, e le imprese di Matteo Salvini: dall’assedio della Diciotti alla battaglia del Tribunale di Palermo.
Ad assistere all’evento ci sarà anche il commissario ungherese alla salute e al benessere animale, Olivér Várhelyi, con cui Salvini avrà un bilaterale nel pomeriggio, oltre ai rappresentanti del gruppo dei Patrioti per l’Europa, tra cui tutta la pattuglia di eurodeputati leghisti bardati di cappellino blu Make Europe Great Again, il gadget euro-trumpiano prodotto dalla stessa fondazione di cui, stando al profilo social, “rimangono ancora due casse invendute a disposizione”. Chissà perché.
A Bruxelles, Salvini arriverà dopo la sua trasferta a Varsavia, dove ieri ha mostrato invece il suo lato più europeo partecipando alla riunione informale dei ministri dei Trasporti dei 27 stati membri e dedicandosi a un bilaterale con l’omologo francese Philippe Tabarot per esaminare la situazione ai valichi transalpini, con l’impegno di rivedersi il 1° aprile al Frejus.
A Bruxelles, invece, dopo la cerimonia il leader leghista dovrebbe rimanere in città, dove giovedì mattina all’alba è attesa una riunione dei leader sovranisti della famiglia dei Patrioti, in vista del vertice Ue in programma lo stesso giorno. Il neo-premiato leader leghista presenterà quindi a Orbán, Le Pen e Abascal la ritrovata armonia nella coalizione di governo sul tema del riarmo, con una Lega diventata “collante della maggioranza”, in una coalizione dove Fratelli d’Italia e Forza Italia, però, si sono schierati a sostegno dei piani di Ursula von der Leyen.



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