
Conflitti Coldiretti
Coldiretti-governo, l'enorme conflitto d'interessi su Efsa e "carne sintetica"
I cinque "tecnici indipendenti" nominati da Schillaci e Lollobrigida nel "tavolo tecnico" sul novel food fanno tutti parte del comitato scientifico di Aletheia, fondazione di Coldiretti. Il documento del governo riprende gli stessi pareri contro la carne coltivata già inviati all'Efsa dal think tank fondato da Gesmundo e Prandini
Invocano il metodo scientifico, ma in realtà l’unica cosa che si vede è un enorme conflitto d’interessi applicato, quello sì, con metodo scientifico. La Coldiretti mercoledì ha organizzato una manifestazione a Parma contro l’Efsa, affinché l’Autorità europea per la sicurezza alimentare non approvi i cibi cellulari (la “carne sintetica”) secondo le sue attuali linee guida, ma li tratti “come farmaci”. La Coldiretti, che ha promosso la legge Schillaci-Lollobrigida che vieta la carne coltivata, trae la giustificazione della sua protesta da un “tavolo tecnico” dei ministeri della Salute e dell’Agricoltura composto da “scienziati indipendenti”. Che, però, tanto indipendenti non sono.
Partiamo dall’inizio. Il ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, e quello dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida (ovvero i due promotori della legge made in Coldiretti), hanno nominato un “Tavolo tecnico interministeriale” per l’analisi della nuova normativa europea sui novel food (tra cui rientra la carne sintetica). Questo tavolo tecnico ha prodotto un “commento” alle nuove linee guida dell’Efsa, indicandone dei limiti e delle questioni che andrebbero approfondite. A fianco a questo, c’è un altro documento, di una mezza paginetta, molto più esplicito e attribuito alla sola “Componente clinica del Tavolo tecnico” (quindi non tutto) che definisce i cibi a base cellulare come “generati in laboratorio” e chiede che l’Efsa modifichi le sue linee guida introducendo l’obbligatorietà di “studi clinici e pre-clinici” per autorizzare questi prodotti, come si fa per i farmaci. È esattamente la posizione della Coldiretti, e probabilmente non a caso.
Da chi è composto questo tavolo tecnico? Non è facile saperlo. Fino a ieri, il decreto di nomina non era pubblicato sul sito del ministero della Salute, né al ministero erano in grado di recuperarlo. Ma ce l’aveva Coldiretti, non a caso. L’associazione degli agricoltori ha pubblicato, in un suo opuscolo sulla manifestazione di Parma, il link al decreto di nomina del “gruppo di scienziati indipendenti” (così li definisce), che così indipendenti non sono. I nominati sono dieci, cinque rappresentanti delle istituzioni (ministero della Salute, ministero dell’Agricoltura, Istituto Superiore di Sanità, Crea) e cinque tecnici esterni: Antonio Gasbarrini (Università Cattolica-Gemelli), Claudio Franceschi (Università di Bologna), Alberto Villani (Bambino Gesù), Alessandro Cocconcelli (Università Cattolica), Andrea Fabbri (Università Tor Vergata). Questi cinque professori, tutti con profili diversi, hanno una cosa in comune: sono tutti componenti del comitato scientifico del think tank Aletheia, che è una fondazione creata e promossa dalla Coldiretti (non a caso Aletheia ha sede a Palazzo Rospigliosi, la storica sede della Coldiretti). Il coordinatore del tavolo tecnico interministeriale, il prof. Antonio Gasbarrini, è anche il presidente del comitato scientifico del think tank fondato dalla Coldiretti. Un conflitto d’interessi grande come una stalla, in una certa misura ammesso – seppure involontariamente – dallo stesso tavolo tecnico interministeriale.
Nel documento finale che commenta le linee guida dell’Efsa, il tavolo tecnico scrive che nella fase di aggiornamento dei nuovi criteri di valutazione di sicurezza l’Efsa aveva aperto una consultazione pubblica per ricevere suggerimenti ricevendo, scrivono i tecnici nominati dal ministero, “715 commenti da 45 parti interessate”. L’aspetto singolare è che nelle 280 pagine del documento dell’Efsa sulla consultazione pubblica ci sono 11 commenti di Aletheia, inviati tra il 15 febbraio e il 14 aprile 2024, ovvero dopo la nomina del ministero del tavolo tecnico. Ciò vuol dire che i cinque professori lavoravano simultaneamente come tecnici indipendenti per conto del ministero e come tecnici di parte per conto di Aletheia-Coldiretti. E sono loro stessi ad autocertificare di essere una delle nel documento del governo di essere una delle “45 parti interessate”.
Non è ovviamente un caso che i commenti inviati da Aletheia a Efsa a febbraio-aprile coincidano con quelli pubblicati per conto del ministero a inizio 2025. Il punto è che le richieste di Aletheia/Coldiretti, tra cui quello di definire i cibi cellulari come “fatti in laboratorio” o di usare obbligatoriamente studi clinici e pre-clinici (come per i farmaci), avevano già ottenuto una risposta circostanziata dall’Efsa, che ha poi adottato le nuove linee guida a giugno 2024. Ma nel 2025 i tecnici di Aletheia, stavolta con il cappello del governo, ripropongono le stesse tesi. E, sulla base di questo documento, la Coldiretti inscena una manifestazione sotto la sede dell’Efsa sostenendo che sia il parere di “un gruppo di scienziati indipendenti”.
Il conflitto d’interessi è enorme e non si può dire che il ministro Schillaci ne fosse all’oscuro. Intanto perché la Fondazione Aletheia ha il patrocinio del ministero della Salute e poi perché hanno organizzato eventi insieme. Né a Schillaci era ignoto che Aletheia facesse parte della galassia Coldiretti. Il 10 luglio 2024 la Fondazione Aletheia e il ministero organizzano insieme l’evento “Malattie, cibo e salute”, in cui gli ospiti d’onore sono i padroni di casa: il ministro Schillaci e i vertici di Coldiretti, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e il presidente Ettore Prandini. In quell’evento, Gesmundo rivolge attacchi feroci e ingiustificati all’Efsa, accusata di mettere “sempre il cappello sulle cose che fanno più male alla salute dei cittadini europei”. “Abbiamo vinto la battaglia contro i cibi sintetici” dice poi Gesmundo, affiancato da un lato dal ministro Schillaci e dall’altro da Gasbarrini, nella duplice veste di presidente del comitato scientifico di Aletheia/Coldiretti e di coordinatore del tavolo tecnico del ministero della Salute e dell’Agricoltura.
In pratica: Coldiretti promuove una legge contro la carne coltivata, il governo la approva anche se è in contrasto con la normativa europea, in seguito una fondazione (Aletheia) legata alla Coldiretti cerca di modificare le linee guida dell’autorità europea (Efsa) per impedire l’approvazione dei cibi cellulari, contemporaneamente cinque esponenti della stessa fondazione promossa da Coldiretti vengono nominati dal governo per un “tavolo tecnico” che prende una posizione analoga, infine la Coldiretti organizza una manifestazione di protesta sotto la sede dell’Efsa facendosi forza di un parere di “scienziati indipendenti” (quelli della fondazione promossa dalla Coldiretti) che però è già stato valutato un anno fa dall’Efsa.
Dal ministero dell’Agricoltura fanno sapere che delle nomine dei tecnici se ne è occupato il ministero della Salute. Il Foglio ha contattato il ministro Schillaci per avere una spiegazione sui criteri di scelta dei tecnici “indipendenti” e un commento sull’evidente conflitto d’interessi, ma non ha ottenuto risposta. Il metodo scientifico può attendere.