
Verso il 5 aprile
Tutte le iniziative degli schleiniani per trasformare il Pd nel partito della pace
Dopo il cambio di linea in Europa si moltiplicano le iniziative dem in tutta Italia per sancire un principio: il Pd non è il partito delle armi, bensì quello della pace. "Tutto per una sfida interna con Conte e Avs, contenti loro", ci dice Calenda
Da quando la segretaria del Pd Elly Schlein ha imposto la sua astensione all’Europarlamento sul piano Rearm Europe qualcosa è cambiato. E non solo nei voti. Tutto il Pd schleiniano, da venerdì scorso, è mobilitato. Con quale obiettivo? Far capire che il Pd non è il partito delle armi, bensì il partito della pace. Non farsi soffiare una parola così potente dal M5s di Giuseppe Conte. Dalla fine della settimana scorsa, per tutto lo Stivale, si sono moltiplicate le iniziative per ribadire questo concetto.
Membri della segreteria, europarlamentari e deputati hanno dato appuntamento ai militanti da nord a sud. E così ieri a Rimini c’erano l’ex direttore di Avvenire ed eurodeputato del Pd Marco Tarquinio e la sua collega a Strasburgo, responsabile Ambiente del partito, e fedelissima della segretaria Annalisa Corrado. Di che si parlava? “Europa, pace e Pd”. “Più armi – spiegava Tarquinio – non ci rendono più europei”. Nelle stesse ore, un po’ più a sud, in provincia di Viterbo, a fare lo stesso c’era il deputato e responsabile della politica estera dem Peppe Provenzano. Venerdì invece era toccato all’ex sindaco di Firenze ed eurodeputato franceschiniano del Pd, Dario Nardella, radunare i militanti ad Arezzo. Titolo dell’evento “Per un’Europa di pace e sicurezza”. Sempre venerdì, e sempre in Toscana, era mobilitata anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Con il presidente dell’Anpi dell’Isola d’Elba ha organizzato un’iniziativa: “Un mondo di Pace è possibile?”. Oggi invece sarà il turno del Campidoglio. La presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, ex area dem oggi vicina al sindaco Gualtieri, presenterà il tema caratterizzante delle attività di quest’anno del consiglio comunale: la cultura della pace. “Promuoveremo – spiega al Foglio – la cultura della pace in tutte le sue sfaccettature: dai disegni dei bambini nelle scuole al bando Sementi. Sarà pace in tutti i sensi. Non potevamo – prosegue – non scegliere questo argomento nei giorni in cui c’è invece chi vuole affermare la sottocultura della guerra”.
Il profluvio di iniziative ha un solo scopo: non permettere che il logo del Pd sia associato all’elemetto dei soldati. Dice al Foglio il leader di Azione Carlo Calenda: “L’unica cosa che sa fare il Pd in questo momento è una grande dose di retorica: parlare di pace è un po’ come fare le iniziative per la mamma. Chi non è d’accordo? Ma un partito serio dovrebbe spiegare come ci si arriva alla pace. Purtroppo c’è una competizione tra Pd, Avs e M5s per chi pronuncia la parola pace più volte”. E in effetti tutte le iniziative dem culmineranno con le piazze “per l’Europa” del 6 aprile a Bologna e Firenze. A differenza di quella di Roma di alcune settimana fa, questa volta dovrà essere chiaro che quella che vuole il Pd è l’Europa della pace. E infatti la manifestazione doveva svolgersi il giorno prima. Lo stesso Conte aveva convocato la sua manifestazione “contro le armi”. La coincidenza aveva irritato Via del Campo Marzio e il Pd alla fine ha cambiato data. La battaglia a sinistra per accaparrassi la bandiera arcobaleno della pace però è appena cominciata.
