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la fantasia al potere

Dal panettone (ma a luglio) agli abiti storici, fioccano i ddl per istituire "Giornate nazionali". Una rassegna

Enrico Cicchetti

Animali, dolci tipici, buoni sentimenti. Solo oggi alla Camera si discutono due proposte di legge. E poi ci sono i casi di cronaca. Ma il rischio è svilire le celebrazioni di fatti davvero memorabili e straordinari

“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni nella tua filosofia”. E allora perché non dedicare una "Giornata nazionale" a ciascuna di esse? Shakespeare non lo poteva immaginare, ma la fantasia amletica dei senatori e deputati italiani non ha limiti. Tra "essere" o "non essere", loro scelgono di "celebrare". Solo oggi alla Camera si discutono due proposte di legge.

La prima è per istituire la "Giornata nazionale per la prevenzione veterinaria". Il 25 gennaio scorso avrebbe potuto segnare la prima celebrazione ma, sebbene il percorso legislativo sia in dirittura di arrivo, il Parlamento non è ancora giunto al varo definitivo. La proposta di legge presentata dalla senatrice Maria Cristina Cantù (Lega) è all'esame dalla Commissione Affari Sociali della Camera. Se ne parla dal 2022.

In Commissione Agricoltura, è all'esame un'altra pdl a firma Daniela Dondi (FdI), che vorrebbe fissare al 24 luglio - chissà perché, visto il tema natalizio - la "Giornata nazionale del panettone italiano". Urge pensare anche a quella del pandoro, prima di scatenare una faida. 

In questa legislatura sono state istituite più di trenta "Giornate nazionali" e un’altra cinquantina sono allo studio, anche se alcune sono in realtà dei doppioni. Tanto per dire, restando solo al 2025: a fine febbraio la commissione Cultura della Camera ha dato il via libera al ddl - presentato anch'esso da senatrici e senatori di Fratelli d'Italia - che stabilisce la "Giornata nazionale degli abiti storici". Così ogni 11 novembre si celebreranno i costumi storici "in tutte le loro forme, gli artisti, gli artigiani, i cultori e i lavoratori del settore". Sì, perché tuniche, cuffiette e pellande sembra siano in grado addirittura di arricchire il "patrimonio spirituale della società italiana". Amen.

Martedì 18 febbraio la sala stampa della Camera ha ospitato la conferenza di presentazione della pdl sulla "Giornata della Cultura Motociclistica" (che vorrebbe essere il 21 giugno, già World Motorcycle Day). Ideatore dell'iniziativa Giandonato La Salandra, il deputato di Fratelli d’Italia che – con altri colleghi di partito – ha presentato l’Intergruppo parlamentare degli appassionati di Harley-Davidson (alla faccia dei dazi e del made in Italy). L'11 febbraio, un altro meloniano, il deputato Andrea Mascaretti, ha proposto l'istituzione per il 26 marzo della "Giornata nazionale dell’educazione alimentare". 

Niente male anche la proposta bipartisan per una "Giornata nazionale della meraviglia": presentano il ddl in Senato alcuni leghisti, ma ci sono firme di esponenti azzurri, meloniani, di Mariastella Gelmini (oggi al misto) e pure della dem Susanna Camusso, oltre a quelle di un senatore del M5s e di uno di Sinistra Italiana. Tutti insieme appassionatamente nel suggerire di riconoscere la seconda domenica di ottobre come giornata dedicata a sensibilizzare bambini e adulti sull'importanza della curiosità e della fantasia e per far conoscere le fatiche dei bimbi che vivono in guerra, oibò. Ma nel paese delle meraviglie, appunto, non c'è tempo da perdere: ed ecco che l'8 gennaio l'Assemblea approva in prima lettura il ddl 1.123 per creare la "Giornata nazionale della cittadinanza digitale": il 22 ottobre sarà dedicato all'educazione digitale, soprattutto nelle scuole. Il giorno successivo, 9 gennaio, sette senatori leghisti propongono la "Giornata nazionale delle pubbliche assistenze".

    

E poi ci sono i casi di cronaca, ognuno dei quali diventa l'occasione per istituire una "Giornata nazionale" di ricordo e ammonimento. Per esempio, è all'esame della Camera il progetto di legge già approvato in Senato per l’istituzione, l'8 dicembre, della "Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza". Un'iniziativa pensata dopo l'incidente del 2018 durante un concerto di Sfera Ebbasta a Corinaldo, nelle Marche, dove morirono sei persone.  

Pochi giorni fa è tornato in Senato un ddl che ripropone il testo di un altro disegno, presentato dal senatore Ruotolo nella scorsa legislatura, per una "Giornata nazionale in memoria degli immigrati vittime dell'odio razziale e dello sfruttamento sul lavoro", che prevede anche "un minuto di silenzio in tutti i luoghi pubblici e privati". Lo hanno presentato una ventina di senatori Pd, indicando il 18 settembre come data, perché quel giorno nel 2008 ci fu la strage di Castel Volturno, dove in due blitz dello stesso gruppo di fuoco camorristico morirono sei immigrati africani.

A fine ottobre scorso, il Senato ha approvato il disegno di legge per istituire la "Giornata nazionale delle periferie urbane", nato su iniziativa di Forza Italia: si celebra il 24 giugno, la data dell'omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni che nel 2014 fu scaraventata dal palazzo dove abitava a Caivano, vicino Napoli, da un vicino di casa che da tempo abusava di lei.

Ancora allo studio l'istituzione della "Giornata nazionale contro la violenza negli stadi", in memoria dell’ispettore capo Filippo Raciti, ucciso in servizio durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi contro la polizia.

Tutti eventi toccanti e drammatici, per carità: ma il dubbio è che proporre una celebrazione nazionale per ogni "fattaccio", alla fine porti a una comune disattenzione generale e rischi persino di svilire il senso delle celebrazioni di eventi davvero storici e straordinari.

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti