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il colloquio

Turco (M5s) frena su Decaro in Puglia: “E' ancora presto, prima i temi. Il Pd non pensi solo al totonomi”

Ruggiero Montenegro

Il numero due di Conte: "Non avendo ancora affrontato la questione fondamentale dei programmi abbiamo rinviato ogni decisione sulle candidature. Auspichiamo un percorso condiviso, ma c'è una questione di metodo”. A Taranto, intanto, dem e grillini saranno avversari: "Abbiamo appreso dai giornali la loro scelta. Il candidato del centrosinistra non rappresenta la discontinuità"

Decaro? “Non è ancora il momento dei nomi. Allo stato attuale riteniamo che si debba parlare dei contenuti. Vale per le città, per la Puglia, sempre. Poi viene tutto il resto”. Il senatore Mario Turco frena, manda un messaggio al Pd. “Peraltro tranne qualche annuncio sui giornali, nelle interlocuzioni con i dem non si è parlato di alcun candidato”, aggiunge il vicepresidente del M5s, tarantino, che segue da vicino il dossier regionali, il dopo Emiliano.

Per il Nazareno non ci sono troppo dubbi, il candidato per la Puglia – salvo improbabili ripensamenti dell’ultimo minuto – sarà l’ex sindaco di Bari, di ritorno da Bruxelles. Tanto che Antonio Decaro sarebbe già a lavoro sulle liste. “Per noi invece dipende sempre dai programmi, non facciamo valutazioni a livello personale ma solo rispetto a quel che occorre alla risoluzione dei problemi dei cittadini.  Non avendo ancora affrontato la questione fondamentale dei temi abbiamo rinviato ogni decisione sulle candidature”. Sono rilievi che Turco aveva già sollevato negli scorsi mesi sulla stampa locale. Senza dimenticare che Giuseppe Conte, dopo l’inchiesta per mafia, si presentò a Bari in conferenza stampa chiedendo “una disinfestazione” del comune allora amministrato proprio da Decaro. Ma a quanto pare il Pd va dritto per la sua strada. “Noi speriamo che il nostro appello venga recepito”, dice il senatore. “Perché il M5s ha i suoi tempi e i suoi temi. Siamo al lavoro sul programma che avrà tra i punti etica pubblica, legalità, lotta la trasformismo e alla mala politica, oltre a sanità ambiente, welfare e molto altro”. spiega ancora Turco. “Il coordinatore regionale Leonardo Donno ha avviato le riunioni provinciali. Apriremo le nostre liste anche alla società civile e ai giovani. Alle prossime elezioni saremo protagonisti e certamente determinanti”, è sicuro il vicepresidente pentastellato. “Auspichiamo che si possano costruire le condizioni per un percorso condiviso insieme alle altre forze progressiste”. Ma questo, lascia intendere Turco, non è scontato. “Ci siederemo al tavolo del centrosinistra con le nostre istanze, valuteremo le proposte di tutti. Dopodiché ci riserviamo di dire la nostra sulle candidature, sempre dopo averle condivise con i nostri iscritti”.

 

Il precedente di questi giorni, sebbene si tratti di amministrative, non è incoraggiante. A Taranto, nella città dell’Ilva, Pd e M5s saranno concorrenti nelle elezioni di maggio, dopo le dimissioni di Rinaldo Melucci. “Il nostro gruppo territoriale, insieme all’assemblea pubblica dei cittadini, ha deciso di non sostenere il candidato del centrosinistra Piero Bitetti”. L’ex presidente del consiglio comunale di Taranto, esponente del movimento Con, che fa riferimento a Michele Emiliano, prosegue Turco, “non rappresenta il cambiamento e la discontinuità amministrativa. Per questo abbiamo indicato come candidata sindaca Annagrazia Angolano. Il M5s Taranto ha chiesto un confronto sul programma amministrativo. Il centrosinistra ha preferito  dedicarsi al toto nomi. Lamentiamo errori di metodo, ammessi anche dai referenti locali di Pd e Con, culminati con la fuga in avanti sulla scelta del candidato, che abbiamo appreso soltanto dai giornali”. La speranza, comunque, è che quello tarantino resti un caso isolato e non pregiudichi le prossime scelte. “Questo è l’augurio – dice Turco – insieme alla speranza che qualcuno faccia un passa indietro, per poi andare avanti”. Sembra tuttavia difficile. “Il Pd per il momento si è trincerato nella sua decisione, senza affrontare le vere problematiche della città. Questo – conclude il senatore – penso stia imbarazzando anche le altre forze progressiste. Non so come stanno vivendo questa situazione al loro interno, dove potrebbero esserci divergenze interne, soprattutto sui temi ambientali”.
 

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