(foto Ansa)

l'intervista

De Pascale: “Troppi silenzi dai governatori di destra sui dazi. Meloni ambigua”

Luca Roberto

Il presidente dell’Emilia-Romagna: "La premier sbaglia quando dice che non dobbiamo scegliere tra Ue e Stati Uniti, perché noi siamo l'Europa. No a partite solitarie: rischiamo di farci del male. Gli altri presidenti di regione in imbarazzo: non deve prevalere l'appartenenza alla stessa area politica di Trump"

Siamo molto preoccupati. E onestamente non riusciamo a capacitarci di come, secondo alcuni esponenti di maggioranza, questi dazi siano un’opportunità”. Il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale sente subito di volersi togliere un sassolino dalla scarpa, parlando col Foglio: “Vedo un grande silenzio imbarazzato da parte dei miei colleghi governatori di centrodestra, gente che stimo e che conosco bene. Non oso immaginare cosa avrebbero detto se queste misure le avesse prese Biden”. I dazi sull’automotive colpiranno soprattutto la Motor valley, nella sua regione. E allora De Pascale dismette la diplomazia e usa parole drittissime: “Meloni sbaglia quando dice che non dobbiamo scegliere tra Ue e Stati Uniti. Perché noi siamo l’Europa. Altrimenti ci isoliamo e non contiamo nulla”.

 

Colloquiando col Foglio il presidente dell’Emilia-Romagna dice che “da seconda manifattura d’Europa, è proprio muovendosi insieme all’Unione europea che potremmo difendere meglio i nostri interessi, facendo presente le caratteristiche del nostro tessuto produttivo. Si è parlato molto di agroalimentare, ma qui in Emilia-Romagna abbiamo numeri importanti nella meccatronica, nell’automotive”, ragiona De Pascale. Il pensiero va dritto proprio al distretto che si raggruppa sotto all’inglesismo “Motor Valley”. “E guardate bene che non riguarda solo il settore dell’ultralusso, che magarì risentirà meno dei dazi. Ma anche il cosiddetto settore premium, che potrà produrre effetti molto significativi sui prezzi”. Anche per questa ragione la sufficienza con cui la questione è stata bollata da alcuni come il vicepremier Matteo Salvini indispettisce De Pascale. “Si tratta di una perdita di competitività che ci farà male. Anche per questo non capisco chi rimane in silenzio. Trovo assurdo che si faccia valere la vicinanza politica all’Amministrazione americana. Come se i rapporti internazionali debbano basarsi sull’adesione alle stesse famiglie politiche”.
 

E’ la necessità di parlarci, con Trump, il punto che avvicina di più il presidente dell’Emilia-Romagna alla premier Meloni. “In generale condivido la prudenza, perché la politica oramai sembra essersi ridotta a una corsa all’aggettivo più aggressivo. E’ chiaro che c’è bisogno di dialogare con gli Stati Uniti. E non bisogna innescare escalation che per un paese come il nostro sarebbero pericolosissime. Se contro-applichiamo dazi e otteniamo altri dazi, finiamo per farci male da soli. Per cui questa prudenza la trovo corretta”, spiega De Pascale. “Ma tutt’altra cosa è l’ambiguità di fondo che non ti fa scegliere tra Europa e Stati Uniti. Noi non è che dobbiamo scegliere: noi siamo già l’Europa. E come Europa dobbiamo cercare il dialogo con gli Stati Uniti. Anche perché non è che puoi mettere in discussione un’alleanza di 80 anni perché non ti piace il risultato delle ultime elezioni”. Questo riconoscimento della necessità di tenere aperta la porta al dialogo con gli Usa, però, secondo De Pascale, mal si concilia con l’atteggiamento che sta avendo il governo. “In questo momento la strategia è andare a chiedere pietà a Trump. Ma se fai così, se ti distacchi dall’Europa, che è l’unica dimensione veramente credibile, ti isoli e rischi di non contare nulla. Anche perché l’effetto sull’economia americana ce l’ha l’economia europea nel suo complesso, non la singola economia italiana”. E giocare una partita slegata da Bruxelles può essere il pasticcio perfetto per farsi male da soli. “Ai tavoli con Washington ci va il commissario europeo per il Commercio. Ma se l’Italia a quel tavolo non si presenta è evidente che è sempre più debole. Io trovo incredibile che in un momento in cui anche il Regno Unito si riavvicina c’è qualcuno in questa maggioranza che vorrebbe allontanarsi dall’Ue. Ho paura perché a quel punto, giocando una partita solitaria l’unica cosa che puoi fare per cercare di ottenere qualcosa è uscirci, dall’Europa”. 

De Pascale si sente di aggiungere che “in queste dinamiche non ci vedo nulla di serio, solo una strategia politica. Ma fa un certo effetto vedere come in tutti gli altri paesi europei i partiti litighino per questioni interne e si uniscano sulle questioni estere. Mentre da noi funziona al contrario, e anche chi ha responsabilità di governo non tende ad avere una visione comune”. In conclusione, il presidente chiede che il dialogo con gli Usa prosegua. “Anche quest’anno andremo alla fiera ‘Fancy food’ a New York. Se chiudiamo alla collaborazione rischiamo di fare il gioco di Trump. Dobbiamo far valere la dimensione europea. Ed è qualcosa che vorrei dicessero anche i miei colleghi di centrodestra”.

  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.