Il caso

Riarmo e Ucraina, ecco la mozione del centrodestra: "Sostegno a Kyiv, più fondi alla Nato e missione Onu"

Simone Canettieri

La prossima settimana il voto sul piano europeo. Anche la Lega è pronta ad accordarsi al testo di Fratelli d'Italia e Forza Italia che impegnerà l'esecutivo su sei punti

Passato il congresso, almeno sulla questione ReArm Europe la Lega rientra nei ranghi. La prossima settima si voteranno le mozioni sul piano di Bruxelles sulla difesa europea. Il M5s, reduce dalla manifestazione di sabato, ha presentato un documento che boccia totalmente il progetto e l'investimento. Un punto di vista che avrebbe potuto ingolosire Matteo Salvini.

Tuttavia il centrodestra, dunque il governo, ha pronta una mozione unitaria. Il Foglio ha letto in anteprima il testo.  Che impegna l'esecutivo su sei punti.

Il primo "a proseguire nell’opera di rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza nazionale al fine di garantire, alla luce delle minacce attuali, la piena efficacia dello strumento militare, secondo i compiti stabiliti dall’ordinamento, a salvaguardia delle libere istituzioni, della democrazia, dell’integrità e sicurezza dei cittadini e del territorio nazionale, come presupposto per l’esercizio universale dei diritti fondamentali".

Il secondo a "a confermare gli impegni assunti dall’Italia negli ultimi dieci anni, nelle alleanze internazionali di cui fa parte e in particolare in ambito NATO, rispettando i requisiti di investimento e di sviluppo delle capacità necessarie a garantire all’Alleanza una postura credibile e una reale deterrenza". 

Il terzo  "a continuare, nel rispetto degli indirizzi del Parlamento, a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace".  Il quarto "a operare, in ogni sede internazionale e con ogni strumento diplomatico, affinché si giunga nel più breve tempo possibile a un cessate il fuoco e a una pace duratura sul territorio ucraino". 

Il cinque "a ribadire la necessità che ogni eventuale tregua includa, sin dalla fase iniziale, la protezione delle infrastrutture civili ucraine, non soltanto quelle energetiche, ma soprattutto scuole, ospedali e città". Il sesto e ultimo punto della mozione che sarà presentata e votata dal centrodestra impegna il governo a "favorire, successivamente alla tregua e alla firma di un accordo di pace tra la Federazione Russa e l’Ucraina, la costituzione di una forza multinazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite, subordinata a una deliberazione del Consiglio di Sicurezza, al fine di garantire un processo di pace stabile, condiviso ed irreversibile".

Nella premessa della mozione si fa riferimento al piano di von der Leyen contestato dalla Lega. Ovvero ad "aprire uno spazio di spesa aggiuntiva potenziale di 650 miliardi di euro nell'intera Unione europea, lasciando alle singole Nazioni le decisioni sull’incremento da destinare". E inoltre il documento fa riferimento "il Consiglio europeo che aveva preso favorevolmente atto della proposta della Commissione relativa a un nuovo strumento – denominato SAFE (Security Action for Europe) – finalizzato a fornire agli Stati membri un importo fino a 150 miliardi di euro, in supporto al consolidamento industriale del comparto difesa e sicurezza". 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.