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passeggiate romane

Cercasi agenda Elly. Paure e obiettivi della segretaria del Pd

La leader dem cerca nuovi modi creativi per non farsi scavalcare da Conte. E ai suoi ricorda: "Siamo noi il perno dell'opposizione"

Elly Schlein sta passando uno dei momenti più difficili da quando è stata eletta segretaria a furor di gazebo. La segretaria del Partito democratico vede i dem di scuola riformista sempre più in fermento e nota i movimenti nel campo del Movimento 5 stelle, dove Giuseppe Conte ha ripreso l’iniziativa. Ma la leader è convinta che alla fine il tempo le darà ragione. E al suo gruppuscolo di fedelissimi ha impartito questo monito: “Nessuna polemica con il M5S, da adesso in poi l’agenda dell’opposizione la dettiamo noi, che siamo il perno dell’opposizione”. Perciò Schlein ha deciso di riprendere alcuni dei temi a lei cari – sanità e diritto alla casa – e ora intende battere su quelli e creare le condizioni perché tutte (o quasi) le forze d’opposizione convergano su queste battaglie. Vuole unificare le proposte fatte dalle diverse forze politiche dell’opposizione e imporle all’attenzione dell’opinione pubblica e piangolate su quelle la maggioranza di governo. In questo modo, a suo avviso, sarà evidente a tutti che il motore della futura coalizione di centrosinistra sarà il Partito democratico.


Ma in una fase in cui all’ordine del giorno ci sono i dazi e la guerra, la segretaria del Pd riuscirà nel suo intento? Giuseppe Conte è convinto di no. Il capo del Movimento 5 stelle è convinto che adesso è arrivato il suo momento. Sa bene che Avs e un pezzo del Partito democratico sono con lui e che i dem sono sbandati. “Prima – sussurrano nel M5S per dimostrare che il partito di Schlein è in difficoltà – il Pd è andato alla manifestazione organizzata da Repubblica, con le parole d’ordine dettate da Michele Serra, poi è venuto alla nostra, seguendo le nostre parole d’ordine”. Ma sono sussurri, appunto, perché Conte, così come ha fatto Schlein con i suoi, ha raccomandato di non fare polemiche con i dem. Tant’è vero che l’ex premier non ha voluto nemmeno sottolineare il fatto che ci fosse molta più gente alla sua iniziativa che a quella sponsorizzata da Repubblica e “sposata” dal Partito democratico.


Del resto, lo stesso Pd sembra dare ragione a certi ragionamenti del leader del Movimento 5 stelle. Un pezzo di quel partito, infatti, da Bettini agli ex transfughi di Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani, ora tornati tra i dem, occhieggia a Conte, come leader dell’opposizione, tanto più che il capo del M5S il presidente del Consiglio lo ha già fatto e, quindi, una certa esperienza in questo campo la ha. Ma anche chi nel Pd vede Conte come fumo agli occhi non guarda certo a Schlein come possibile candidata premier del futuro, ma si rivolge piuttosto all’ex commissario europeo Paolo Gentiloni.

Schlein, però, forte del potere che le dà il fatto di essere lei a decidere chi entrerà nelle liste elettorali del Partito democratico continua a pensarla diversamente. La leader del Pd infatti è tutt’ora convinta che la sfida elettorale del futuro sarà tra lei e Giorgia Meloni, con buona pace di Giuseppe Conte, Paolo Gentiloni, Romano Prodi e Luigi Zanda.

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