
Il colloquio
De Carlo (FdI): "Agli italiani e ai veneti non interessa il terzo mandato di Zaia. Pensano ai dazi"
La sentenza della Corte costituzionale su De Luca si riverbera in Veneto. "Chiunque creda nel libero mercato sa che i dazi non dovrebbero esistere", ci dice il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia
“La bocciatura della legge sul terzo mandato della Campania è una notizia che certo solletica alcuni interessi giornalistici e politici”, dice il coordinatore veneto di FdI Luca De Carlo. Il quale poi aggiunge: “Quello che però oggi interessa davvero ai veneti, alle nostre imprese e ai nostri cittadini, è lo stop di novanta giorni ai dazi USA annunciato dal presidente Trump”.
Quindi la sentenza della Corte costituzionale che inesorabilmente, come per un butterfly effect, si riverbera dal Tirreno all’Adriatico, dal Pd alla Lega, da Vincenzo De Luca a Luca Zaia, non è al centro dei pensieri veneti? “Il problema in queste ore sono i dazi. Non il terzo mandato”. I dazi di Donald Trump. “In questi giorni il governo si è attivato, coinvolgendo le associazioni di categoria, per trovare soluzioni, facendo valere la sua posizione in Europa. E credo che questo sia molto più rilevante nella vita quotidiana dei cittadini rispetto a una sentenza. Che invece è più utile ai toto-nomi delle diverse elezioni regionali che al destino economico, familiare e personale dei campani, dei veneti e degli italiani”.
Qualcuno del suo partito, in Transatlantico, a voce bassa, bisbigliando, sostiene che se avesse vinto Kamala Harris sarebbe stato meglio. Avremmo mantenuto per così dire lo status quo. Lei che ne pensa? “E’ impossibile averne la controprova. Anche perché non è che le passate esperienze coi governi democratici abbiano visto soluzioni migliori…”. Un ministro lascia intendere che sarebbe stata una presidente più prevedibile, meno volubile. “L’inflation reduction act approvato dall’amministrazione Biden è comunque stato un grave colpo per le nostre imprese, e non possiamo dimenticare come sulle nostre esportazioni pesassero già annualmente due miliardi di euro di dazi USA. Non si tratta quindi di destra o sinistra”. E di cosa si tratta? “Gli Stati Uniti hanno sempre difeso il tessuto imprenditoriale, a differenza di un’Europa che per troppi anni si è auto-imposta dei dazi dannosi con le politiche pseudo green”. Quindi il dazio cos’è: una fatalità implacabile?; un male necessario? “Chiunque creda nel libero mercato sa che i dazi non dovrebbero esistere”. E però esistono. “Possono esistere solo come forme di riequilibrio tra una Nazione che rispetta le regole e una che ne rispetta altre, o non le rispetta proprio. L’obiettivo di Trump credo sia di raggiungere accordi internazionali convenienti per gli Stati Uniti, e per questo è necessario che al tavolo sieda un’Europa forte e unita nella difesa degli interessi dei suoi cittadini e delle sue imprese”.
Un’Europa unita, converrà, non è meno importante di un centrodestra unito. “Certo”. Ecco: sareste disposti a sacrificare un candidato di Fratelli d’Italia, rendendolo alla Lega, per il bene della coalizione? “Sul tavolo delle trattative arriveranno i nomi migliori di tutte le realtà. Sarà individuato il profilo ideale per garantire il governo migliore ai veneti”. Paghereste un dazio regionale alla Lega per la vostra egemonia nel mercato nazionale? In fondo, come da suggestione di Arianna Meloni, Fratelli d’Italia è il partito della nazione. “Il candidato lo sceglie il centrodestra unito. Per il bene delle nostre famiglie e imprese. Ma nessuno pagherà dazi”.



FdI con Trump? Kiss my ass