
tra maggioranza e opposizione
Ricci e Calenda si vedono a colazione. I timori di FdI nelle Marche
Il leader di Azione e l'eurodeputato dem, candidato alla presidenza nella sua regione, si sono incontrati ieri a Roma. "A me delle regionali nun me ne pò fregà de meno", dice Calenda che tuttavia lascia qualche indizio, Intanto i meloniani si interrogano sul governatore uscente Acquaroli
Colazione da Illy. Di prima mattina ecco Carlo Calenda e Matteo Ricci. Il leader di Azione e l’eurodeputato dem, candidato alla presidenza delle Marche, conversano nella saletta del bar di fronte a Montecitorio. Caffè, cornetto e regionali? “Abbiamo solo parlato di industria”, sorride Ricci. Il patto del cappuccino? “A me delle regionali nun me ne pò frega' de meno”, risponde Calenda. Quindi spiega: “Io mi occupo di altri temi, noi siamo un piccolo partito d’opinione. Le alleanze le lascio decidere ai territori. Di certo – assicura l’ex ministro – non vogliamo appoggiare candidati estremisti e populisti”. Ce ne sono in giro? “Nell’area socialdemocratica qualcuno con questo profilo può esserci”. Calenda non fa nomi, né di candidati né di regioni che tra qualche mese andranno al voto, ma Ricci potrebbe avere le caratteristiche giuste.
Nelle Marche, del resto, la sfida è apertissima e il Pd crede di poter strappare la regione al meloniano Francesco Acquaroli. Qualche giorno fa, inoltre, dopo la partecipazione della premier Meloni al Congresso di Azione, alcune indiscrezioni parlavano di una trattativa in corso tra Calenda e il centrodestra per stringere un accordo a livello locale. “Con Calenda si può dialogare”, aveva detto Giovanni Donzelli avvalorando così il retroscena. Ricostruzioni smentite dai calendiani a Roma. Ma è anche vero che Azione si è schierata con la maggioranza già in Basilicata e Piemonte (pur senza il simbolo). Lo scenario marchigiano è insomma ancora in movimento, mentre i sondaggi prevedono un testa a testa che si deciderà per un pugno di voti. Ed è questa una prospettiva che ha messo in guardia Fratelli d’Italia, che considera la contesa nelle Marche un passaggio importante. Nel 2020 è stata, dopo l’Abruzzo, la seconda regione conquistata dai Fratelli, quando ancora non guidavano il paese. Ad Ancona il governo ha organizzato lo scorso anno anche un evento sulla salute legato al G7, a riprova dell’attenzione per la regione. Anche Arianna Meloni si è fatta vedere più di una volta da queste parti. Ed è marchigiana pure Lucia Albano, sottosegretaria in quota FdI al ministero dell’Economia. Ma soprattutto Acquaroli è molto vicino alla premier, i due si conoscono da tempo.
La sua ricandidatura non è in discussione ma in via della Scrofa qualche dubbio sul presidente uscente sta montando. Perplessità che non riguardano l’azione amministrativa di Acquaroli, ma piuttosto uno scarso appeal mediatico che secondo alcuni potrebbe mettere a rischio la conferma. Tanto più ora che in campo c’è Matteo Ricci che frequenta tv e talk show, gode di un certo seguito mediatico, interviene nel dibattito nazionale. Ed è praticamente in campagna elettorale almeno da febbraio, quando ha lanciato un tour di ascolto, “Un marchigiano alla porta”: a cena qua e là per incontrare le famiglie nelle loro case. Oggi invece l’ex sindaco di Pesaro inaugura un’altra iniziativa, che lo porterà per qualche giorno in giro per le città delle Marche in sella a una bicicletta. Uno sprint che inizia a preoccupare Fratelli d’Italia. Perché perdere qui, con un proprio nome e mentre Meloni è a Palazzo Chigi, sarebbe uno smacco non da poco.



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