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In Campania Azione dice no a Fico e guarda a destra. Intanto FI rilancia D'Amato

Ruggiero Montenegro

Contatti a livello locale e aperture dai partiti di maggioranza. Senza De Luca in campo, Calenda non ha intenzione di seguire Pd e M5s. Rosato: "Se la proposta è Fico, non siamo compatibili". Intanto Forza Italia vorrebbe l'imprenditore campano come candidato del centrodestra. Indizi, segnali e telefonate

Ci sono movimenti, indizi e pure qualche chiaro segnale. In Campania Azione guarda a destra, ci pensa. Tanto che sul territorio i contatti con i referenti locali della maggioranza sarebbero già avviati. Lo stop sul terzo mandato imposto dalla Consulta a Vincenzo De Luca ha aperto le danze. E ieri dal partito di Carlo Calenda è arrivato un messaggio che lascia poco spazio alle interpretazioni. “Se la proposta è quella di chiudere l’inceneritore di Acerra come primo punto, come suggerisce Roberto Fico, è evidente che non siamo compatibili con un approccio di questo tipo”, ha detto Ettore Rosato a Radio Cusano Campus, chiudendo al campo largo a trazione grillina – che al momento sembra essere la soluzione più quotata. Il vicepresidente di Azione ha invitato inoltre a mettere da parte la demagogia, in una declinazione campana di quanto il leader Calenda va ripetendo da giorni: “Non sosterremo candidati di partiti populisti”, è il mantra dell’ex ministro. L’ultima parola, dicono ancora da Azione, spetterà al territorio: qui il segretario locale è Luigi Bosco che ha vinto il congresso appena un mese fa. Un passato vicino a Clemente Mastella,  fondatore del movimento Sud al centro, ha un qualche seguito sul territorio. In questa fase sta sondando umori e disponibilità, in attesa di capire chi sarà il candidato del centrodestra. Perché senza De Luca i centristi potrebbero cambiare lato della barricata. 

Sono partite che si intrecciano e ieri i referenti locali dei partiti di maggioranza si sono riuniti per fare il punto della situazione. A decidere sarà il tavolo nazionale ma si continuano a valutare varie possibilità.  La Lega ha già schierato il deputato Gianpiero Zinzi, che è anche coordinatore campano del partito Salvini. Nelle ultime ore poi, accanto ai nomi del meloniano Edmondo Cirielli, e della suggestione Matteo Piantedosi – il ministro però continua a dire no – ha ripreso quota il profilo di Antonio D’Amato, noto imprenditore ed ex presidente di Confindustria. Forza Italia c’aveva provato già nei mesi scorsi, adesso tornerà alla carica.  E’ una pista difficile,  ma  è anche quella che secondo i forzisti potrebbe mettere d’accordo tutti i partiti di maggioranza. E non solo. Sarebbe anche il candidato più adatto per allargare l’alleanza. Nelle scorse ore ci sarebbe stato anche un contatto telefonico tra D’Amato e Calenda, a riprova del fatto che dalle parti di Azione una valutazione è in corso.

D’altra parte, dalla maggioranza, e in particolare da FdI e FI, le due principali forze del centrodestra in Campania, sono arrivati segnali netti di apertura. C’erano state le parole del meloniano Giovanni Donzelli, in occasione del congresso di Azione, ma anche quelle di Fulvio Martusciello – coordinatore di FI in Campania, che oggi porta a Napoli gli Stati generali del Mezzogiorno – che ha invitato le forze moderate a unirsi alla sfida contro il centrosinistra, consapevole che solo allargando al centro si possa provare a vincere in Campania. La sfida resta comunque complicata, i sondaggi stimano un netto vantaggio per le forze progressiste. Secondo una recente rilevazione di Youtrend il distacco sarebbe di circa 20 punti. Scenario che potrebbe cambiare nel caso in cui De Luca rompesse definitivamente con il Pd romano (difficile, ma non si può certo escludere) decidendo di mettersi in proprio con le sue liste e i suoi (molti) voti. La strada è comunque ancora lunga: le elezioni dovrebbero tenersi non prima di novembre, con il governatore uscente che potrebbe pure provare a tirar dritto fino a gennaio. Calenda e i suoi nel frattempo si preparano. 

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