
Lo strano caso dei ministeri che scelgono “casualmente” tecnici legati alla Coldiretti
Il ministero di Lollobrigida risponde all'interrogazione di Della Vedova sulla nomina del "tavolo tecnico" sulla carne sintetica: è solo un caso che siano coldirettisti. Anche a Pichetto Fratin è capitato lo stesso, sempre per caso?
La formula “a sua insaputa” si arricchisce di un’altra fattispecie, quella delle nomine nei tavoli tecnici. La storia è di circa un mese fa. Il Foglio e, autonomamente, la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino avevano notato che i ministri Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci avevano nominato un “tavolo tecnico interministeriale” per l’analisi della normativa europea sui novel food (tra cui la carne coltivata) dalle caratteristiche singolari: tutti i componenti “indipendenti” sono membri del comitato scientifico del think tank Aletheia, che è una fondazione creata e promossa dalla Coldiretti. E nel documento tecnico rivolto all’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) questi scienziati “indipendenti” esprimono, guarda caso, la stessa posizione della Coldiretti contro i cibi cellulari (la “carne sintetica”). E, guarda caso, la Coldiretti ha usato il documento prodotto dagli scienziati “indipendenti” della sua fondazione a per conto del governo per inscenare una manifestazione davanti alla sede dell’Efsa.
Di fronte a questa serie incredibile di coincidenze, Bendetto Della Vedova (+Europa) ha chiesto al ministero dell’Agricoltura quali criteri siano stati usati per scegliere questi esperti. A rispondere, in vece del ministro, è stato il sottosegretario Luigi D’Eramo che, in sostanza, ha detto che il suo ministro ne sa poco o nulla, dato che la scelta è stata del ministro della Salute Schillaci, “al quale Lollobrigida ha dato solamente il proprio concerto”. E secondo quali criteri li ha scelti Schillaci? “Titoli accademici, autorevolezza scientifica e assenza di interessi economici diretti”. In realtà, il conflitto d’interessi è grande come una stalla, dato che Aletheia ha partecipato alla consultazione dell’Efsa in qualità di “parte interessata”.
Della Vedova, che non molla l’osso della “carne sintetica” nemmeno dopo essere stato aggredito fisicamente dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini, ha risposto ironicamente che è poco credibile la versione secondo cui il ministro dell’Agricoltura “ha firmato a sua insaputa una nomina in cui, casualmente, il ministro della Salute ha scelto tutti i membri tecnici della fondazione della Coldiretti”. E poi, sempre “casualmente”, il tavolo interministeriale ha prodotto un parere che era identico al aprere di parte presentato per conto della Coldiretti. Sostenere che il ministro Schillaci “guardando le pubblicazioni scientifiche abbia scelto, casualmente, solo membri di Aletheia – ha detto Della Vedova – è oltre la legge dei grandi numeri: sfiora la presa in giro del Parlamento”.
Le opposizioni, a questo punto, per indagare sulla forza del caso dovrebbero fare un’interrogazione analoga al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che, al vertice del Comitato di gestione per definire la Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030, ha nominato come presidente di garanzia per conto del Mase Stefano Masini che, sempre casualmente, è il responsabile Ambiente della Coldiretti.
È incredibile come, semplicemente valutando i curriculum e le credenziali accademiche, così tanti ministri arrivino sempre a pescare sempre nel bacino coldirettista. Quando un evento è così ricorrente non può essere un caso, deve esserci una spiegazione scientifica. Per studiare questo miserioso fenomeno statistico il governo potrebbe istituire un altro tavolo tecnico: vuoi vedere che, al termine di una procedura imparziale, pure stavolta saranno nominati i tecnici indipendenti della Coldiretti?