L'intervista

"I satelliti di Musk? La migliore soluzione per l'Italia", dice Minardo (Lega)

Simone Canettieri

Il presidente della commissione Difesa della Camera: "Dal punto di vista delle prestazioni Starlink è indubbiamente la realtà tecnologicamente più evoluta"

"Se oggi un paese come l'Italia vuole una capacità di riserva per le telecomunicazioni satellitari dal punto di vista delle prestazioni Starlink è indubbiamente la realtà tecnologicamente più evoluta. E non si tratta di una mia opinione, ma di un dato oggettivo".

Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera in quota Lega prende posizione con il Foglio sulla tecnologia di Elon Musk, caldeggiata all'interno del governo da Matteo Salvini. Un argomento che ritorna di stretta attualità dopo la missione della premier Giorgia Meloni dal presidente Donald Trump, con tanto di dichiarazioni congiunte nelle quali si fa riferimento “alla necessità di proteggere le infrastrutture e tecnologie critiche e sensibili delle nostre nazioni”. Motivo per il quale Italia e Stati Uniti si impegnano “a utilizzare solo fornitori di fiducia per queste reti”.

Dunque, presidente Minardo, è arrivato il momento per il nostro paese di prendere una decisione? “Difesa e Spazio sono gli ambiti in cui il rapporto privilegiato tra Italia e Usa può dare i frutti migliori non solo per il legame storico che abbiamo con Washington ma perché indubbiamente in questi settori gli americani primeggiano e hanno una ben precisa strategia soprattutto sullo spazio”.  

C'è però chi spinge, anche nella sua maggioranza, ad avvalersi di Eutelsat. "Se mi sta ponendo una domanda su Starlink ed Eutelsat la risposta è facile. No, non sono uguali. A partire dai numeri: Starlink ha attualmente in orbita oltre settemila apparecchi mentre la costellazione OneWeb di Eutelsat appena 640". Sa benissimo che questa è una parte dell'eventuale problema nell'assumere una decisione sulla creatura di Musk. "Un attimo, ci arriviamo. Prima voglio soffermarmi sulle differenze di non poco conto, come quella sulla composizione delle costellazioni, sulla produzione dei satelliti e sulla connessione interna tra i satelliti dei due sistemi". Faccia un esempio pratico. "Un'informazione caricata da terra verso uno degli apparecchi di Starlink viene immediatamente distribuita tra i vari nodi della rete, e poi riportata al ricevitore finale. OneWeb, invece, non è dotata di questa tecnologia, richiedendo la presenza di ripetitori a terra che integrino gli scambi tra il punto di partenza dell'informazione e il punto di arrivo".

D'accordo, ma non c'è il rischio di un evidente conflitto di interessi? Musk è l'uomo più ricco del mondo, fa parte dell'Amministrazione Trump ed è anche monopolista di una tecnologia satellitare per lo Spazio oltre a possedere una piattaforma social, X, che usa come un palcoscenico per interferire sulla politica interna di mezzo mondo. "Se le preoccupazioni legate a Starlink derivano dalla possibilità di poter chiudere il servizio a piacere del suo proprietario, c'è da dire che questo discorso varrebbe anche per Eutelsat e la sua OneWeb. Un servizio offerto da un privato tanto quanto quello di Starlink". Dal presidente della commissione lei ha il polso dei vertici delle Forze armate e del ministro Guido Crosetto: quali riscontri sta ottenendo su Starlink? "Le istituzioni non fanno dibattiti su Musk, le istituzioni fanno scelte per il bene del paese. Il tema qui è uno solo e cioè trovare le soluzioni per la resilienza di un'infrastruttura critica come la per evitare il rischio del cosiddetto denial of service. Da questo punto di vista la volontà di approvvigionarsi di una capacità di riserva è senz'altro comprensibile ed è una priorità". 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.