
Maro Turco (Ansa)
il colloquio
Turco (M5s): “Basta col modello Santanchè in Puglia. Il Pd chiarisca”
Il vicepresidente grillino dopo il nuovo caso che ha coinvolto i dem nella regione pugliese: "Attendiamo risposte. Così come abbiamo chiesto le dimissioni della ministra del Turismo, allo stesso modo vogliamo trasparenza nelle nomine delle partecipate, a tutti i livelli". Intanto il Pd provinciale della Bat rischia il commissariamento
Il M5s lo definisce “modello Santanchè” (in salsa barese). E punta il dito contro interessi privati e clientelari. “Chiediamo che in Puglia si accendano i riflettori su quanto accaduto. Così come abbiamo chiesto le dimissioni della ministra del Turismo e di altri ministri per i diversi scandali e inchieste giudiziarie, allo stesso modo vogliamo trasparenza nelle nomine delle partecipate, a tutti i livelli. E questo vale anche per la Campania, la Lombardia, per tutte le regioni dove si annida il malaffare. Altrimenti c’è il rischio di incrinare ancora di più i rapporti tra cittadini e istituzioni”, dice al Foglio Mario Turco, vicepresidente del M5s. Il senatore tarantino segue da vicino la partita pugliese e di certo la vicenda che negli ultimi giorni ha mandato in tilt i dem locali – tra dossier interni, polemiche e interventi da Roma – non poteva lasciarlo indifferente: “C’è un tema di rispetto delle istituzioni e di etica pubblica, che viene prima delle alleanze. Queste sono per il M5s questioni imprescindibili e non negoziabili”.
Al centro del nuovo caso pugliese, ci sono il consigliere regionale del Pd Filippo Caracciolo e sua moglie Carmela Fiorella, vincitrice di un concorso (su cui molti hanno espresso dubbi) per diventare dirigente di Aeroporti di Puglia, salvo poi fare un passo indietro dopo le inchieste della stampa locale (ma anche la procura di Bari ora vuole vederci chiaro) che hanno svelato come Fiorella non avesse i requisti, la laurea richiesta dal bando. Caracciolo in Puglia è un esponente dem di primo piano – vicino al presidente Emiliano ma soprattutto ad Antonio Decaro – con una particolare influenza nella provincia di Barletta Andria Trani (non a caso il Pd provinciale rischia il commissariamento). Durante questa legislatura inoltre, Caracciolo è stato capogruppo Pd in regione. Incarico a cui ha rinunciato, su pressione del Nazareno, dopo un rinvio a giudizio per corruzione e turbativa d’asta in una vicenda legata a presunti appalti truccati.
“Non vogliamo trarre conclusioni affrettate, attendiamo gli sviluppi giudiziari. Ma nel momento in cui si creano certi sistemi di potere diventa purtroppo facile sconfinare nell’irregolarità e in anomalie come quella che si è verificata nella Bat”, ragiona Turco. “Insistiamo da tempo sul ricambio della classe dirigente e sul rafforzamento dei presidi di legalità, ci opponiamo al trasformismo e chiediamo discontinuità amministrativa per essere in grado di guardare con maggiore forza a nuovi orizzonti”. Richieste che almeno in parte sembrano coincidere con quelle del Nazareno: Schlein ha chiesto infatti particolare attenzione alla prossime candidature pugliesi, ponendo veti su alcuni nomi, anche a costo di aprire uno scontro con i dirigenti locali. “Non entriamo nel merito delle dinamiche degli altri partiti. Guardiamo comunque con attenzione e attendiamo risposte. Il M5s ha principi molto solidi, lo statuto e la nostra carta dei valori ci mettono al riparo e non consentono queste derive. Dopodiché, mi auguro che il Pd faccia al più presto chiarezza al suo interno, così da facilitare le interlocuzioni con il Movimento e costruire anche l’alternativa al governo Meloni per cambiare il paese, che è il vero obiettivo”. Chiarimenti da cui passa l’intesa nazionale ma anche l’alleanza che si presenterà in Puglia. Nella speranza – spiega Turco – che Taranto (dove Pd e M5s saranno avversari alle comunali) resti un caso isolato. “Ci auguriamo che il cortocircuito non si ripeta per la regione. Siamo pronti a confrontarci con le forze progressiste su temi e programmi, sulle soluzioni per i cittadini: dal ciclo dei rifiuti, alla sanità fino alle infrastrutture di prossimità e alla riconversione industriale. Poi penseremo anche al candidato”.