LaPresse

verso le regionali

Lollobrigida, Urso e un evento con Meloni. La strategia (e i timori) di FdI per le Marche

Ruggiero Montenegro

Ministri in campo, un'iniziativa con gli altri leader di maggioranza per rilanciare il presidente Acquaroli (fedelissimo della premier) nella sfida contro il dem Ricci. Così il centrodestra prepara la volata del suo governatore

Marche mon amour. I Fratelli affilano la strategia, si scaldano i ministri, Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso, e anche  Giorgia Meloni potrebbe presto scendere in campo in questo piccolo ’Ohio all’italiana. L’ex fortino rosso governato da Francesco Acquaroli, la seconda regione conquistata da FdI – dopo l’Abruzzo di Marco Marsilio – rappresenta un appuntamento da non mancare. L’attenzione per le Marche non è mai mancata, ma ora c’è bisogno di cambiare marcia. I sondaggi raccontano una partita aperta, contro un avversario ostico come Matteo Ricci, che ormai da qualche mese batte il territorio tra tour e iniziative locali. E poi è un volto mediatico, a differenza di Acquaroli che da questo punto di vista, è il ragionamento di via della Scrofa, potrebbe pagare dazio. Tanto più se la contesa dovesse assumere, come sta provando a fare il Pd e il suo candidato, una dimensione tutta politica, nazionale. 

Ecco allora il soccorso Lollo. Il ministro dell’Agricoltura potrebbe presto sbarcare nelle Marche, intorno a metà maggio si pensa a  un incontro con gli agricoltori, con cui  FdI rinnoverà l’impegno per la regione adriatica. Non è la prima volta che Lollobrigida si fa vedere da queste parti. A metà marzo, il ministro dell’Agricoltura era stato a San Benedetto del Tronto in compagnia del commissario europeo alla Pesca, Costas Kadis, e del governatore Acquaroli. Visita proseguita all’Università Politecnica delle Marche, con un incontro durante il quale è intervenuta la sottosegretaria Lucia Albano, sambenedettese e pure lei meloniana. Lollobrigida comunque non sarà l’unico pezzo da novanta. Sempre intorno alla metà del mese prossimo medita  una tappa marchigiana  anche Adolfo Urso, titolare delle Imprese e del Made in Italy: in questo caso il tema è il lavoro e gli effetti della crisi Beko (azienda di elettrodomestici che ha impianti nelle Marche), al centro di una vertenza che ha trovato uno sbocco, in chiaro scuro, solo pochi giorni fa. Niente stabilimenti chiusi, nuovi investimenti e nessun licenziamento collettivo. “Il miglior accordo possibile, raggiunto grazie al governo Meloni”, secondo il presidente Acquaroli, sebbene ci siano stati numerosi esuberi. Anche Urso testimonierà la vicinanza di Roma. Le visite dei ministri, tra impegni di carattere ministeriale e un occhio alla campagna elettorale, saranno utili  a tastare il terreno e gettare le basi per  la volata del governatore uscente. I dubbi sul suo profilo, come frontman elettorale, sono stati espressi a mezza bocca da FdI, ma anche in chiaro da un esponente leghista di primo piano come Armando Siri. che ne aveva evidenziato lo scarso appeal mediatico (“A livello nazionale non lo conosce nessuno”) rispetto a Ricci, provocando la piccata risposta dello stesso Acquaroli. Ma al di là della polemica interna alla maggioranza il tema esiste e nemmeno in Fratelli d’italia lo prendono alla leggera, tanto più considerando che tra le prossime regioni al voto le Marche sono le uniche dove i meloniani ci mettono il candidato. 

Così, dopo i ministri, l’obiettivo è preparare un evento ancor più grande per consolidare la candidatura di Acquaroli, in presenza della premier  Meloni. E magari con gli altri esponenti della maggioranza, secondo una strategia già affinata. E testata con successo in Abruzzo, quando a chiudere la campagna elettorale  si trovarono sul palco a Pescara, accanto  alla premier, anche Matteo Salvini e Antonio Tajani. Non solo: in quelle settimane l’autostrada Roma-Aquila è stata un continuo via vai di macchine e scorte, con i ministri, almeno una decina, in prima fila  per Marsilio. Anche allora gli inizi della campagna elettorale furono segnati da qualche dubbio, si temeva l’onda lunga della Sardegna dove, seppur per una manciata di voti, Pd e M5s strapparono la regione al centrodestra. Mentre oggi  Schlein sogna il 4-1 nelle prossima tornata di regionali (il Veneto è dato per perso). 

Alla fine in Abruzzo la vittoria di Marsilio fu netta, 7 punti di vantaggio e  FdI primo partito al 24 per cento. Meloni e i suoi si augurano che vada così anche con Acquaroli. E sono già a lavoro. 
 

Di più su questi argomenti: