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Meloni e la diplomazia del sagrato. Resta fuori dalla foto con i quattro, poi vede Zelensky

Simone Canettieri

La premier parla con Trump ma è assente dalla foto del presidente americano con Zelensky, Macron e Starmer. Il pranzo con Milei e gli incontri con von der Leyen e il leader di Kyiv, in visita a Palazzo Chigi

Tailleur nero, capelli raccolti in un chignon, occhiali da sole neri. Giorgia Meloni appare così al mondo, sul sagrato di San Pietro nel giorno dei funerali di Papa Francesco. La premier prima della cerimonia, come si era ripromessa, non ha partecipato ad alcun vertice. E' assente nella foto che sta facendo il giro del mondo dentro la basilica di San Pietro: Zelensky, Trump, Starmer, Macron. Ovvero: Ucraina, America, Gran Bretagna, Francia. In quel momento Meloni si trovava sul sagrato di San Pietro ad accogliere la miriade di delegazioni arrivate a Roma per l'evento. "Non era un vertice", dicono da Palazzo Chigi per abbassare l'enfasi dell'immagine di questo quartetto, anche se forse qualcuno nell'ufficio diplomatico italiano non ha funzionato alla perfezione.

Meloni poi ha incontrato Zelensky nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un bilaterale. Dal governo c'è chi fa trapelare la spinta della premier dietro al vero incontro della giornata: quello, sempre dentro la basilica di San Pietro, fra il presidente ucraino e quello americano, un'immagine uscita da serie di Neftlix. Proprio su questo, a Repubblica, Meloni ha parlato di gesto dal "significato enorme". Mentre dopo l'incontro con Zelensky, una nota di Palazzo Chigi riferisce che "nel corso del colloquio, i leader hanno ribadito il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all’Ucraina". In più, fa sapere il governo, "il presidente del Consiglio ha espresso, anche a nome del governo, le proprie condoglianze per le vittime dei recenti attacchi russi, rinnovando la ferma condanna di tali atti e sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, nonché della necessità di un impegno concreto da parte di Mosca per l’avvio di un processo di pace. Il Presidente del Consiglio ha salutato positivamente la piena disponibilità dell’Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace". 

In piazza San Pietro Meloni questa mattina ha salutato, fra gli altri, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, ma anche il cancelliere tedesco uscente Scholz e il principe William. A termine delle esequie ha avuto un breve colloquio con Trump, ripartito subito con la moglie Melania da Fiumicino. E ha avuto anche un altro  colloquio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La quale alla fine non è riuscita nell'obiettivo di un bilaterale Ue-Usa.

Grande evento, organizzazione impeccabile sotto l'aspetto della sicurezza e della gestione dei fedeli. Con una nota la premier ha voluto "sottolineare il grande impegno profuso e la straordinaria prova di efficienza dimostrata sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile. Esprimo il mio sentito ringraziamento a tutte le amministrazioni coinvolte, tra cui il Ministero dell'Interno, la Prefettura e la Questura di Roma, le Forze di polizia, i Vigili del fuoco, le Forze Armate, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le strutture sanitarie e di protezione civile della Regione Lazio e delle altre Regioni, Roma Capitale, le aziende municipali responsabili della gestione dei servizi essenziali, l'Enac, l'Enav, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, i gestori delle infrastrutture di trasporto, mobilità e telecomunicazioni, nonché le donne e gli uomini del volontariato. A tutti va il grazie del Governo e mio personale per aver garantito con professionalità, dedizione e spirito di servizio il sereno svolgimento di una giornata storica per l'Italia e per il mondo intero".

Dopo la messa pranzo di Meloni con il presidente argentino Milei a Palazzo Chigi. Aspettando Zelensky, che è poi andato nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un incontro con la premier durato circa un'ora.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.