
Giorgia Meloni (Ansa)
Il caso
Meloni pensa un "provvedimento 1° Maggio" e intanto accoglie con una parata di ministri Erdogan
La premier cerca di intervenire sulla sicurezza del lavoro al cdm del 30 aprile. Intanto oggi accoglie il presidente turco, che Draghi chiamò "dittatore"
Non si vive di sola geopolitica. Specie alla vigilia del 1° maggio festa dei lavoratori con tanto di Concertone nella poca amichevole piazza San Giovanni. Ecco perché da giorni – e la ricerca continuerà fino all’ultimo minuto disponibile – Giorgia Meloni sta cercando coperture per un provvedimento sul lavoro da portare nel Consiglio dei ministri di mercoledì. Quello della vigilia della festa. Questione di comunicazione, dettaglio non banale per chi, come la premier, ha sempre onorato il 1° maggio “con risposte concrete”. Come accadde nel 2023 e l’anno scorso. Addirittura, il primo anno a Palazzo Chigi, riunì l’intero governo con tanto di video. Quest’anno il piatto piange, fanno sapere dal ministero dell’Economia. Sfumato un intervento sui salari ce n’è in ballo uno sulla sicurezza sul lavoro.
L’ultima vittima sul lavoro di ieri, un camionista che ha perso la vita in una cava di marmo nel carrarese, ha acceso le opposizioni contro il governo. Tuona la segretaria del Pd Elly Schlein (“una strage costante e inaccettabile di morti sul lavoro che è un’emergenza strutturale: un clamoroso 16 per cento in più”). Fa altrettanto il leader del M5s Giuseppe Conte (“fin qui l’azione del governo Meloni è stata insufficiente, con provvedimenti che hanno addirittura allargato le maglie dei controlli”). Ieri pomeriggio girava nei corridoi del governo l’idea di intervenire con un provvedimento sulla sicurezza sul lavoro, partendo dalla formazione. Ma era tutto molto nebuloso. Al momento il menù del Consiglio dei ministri prevede una norma sui pensionati, per rivedere un decreto dello scorso maggio, e, forse, due piccoli interventi per la Protezione civile (e la cassa integrazione del gruppo Perla). Per il resto è ancora tutto in sospeso.
Dell’argomento se ne occupa direttamente Palazzo Chigi e, di rimbalzo, il ministero di Elvira Calderone. Nulla è dato per scontato. Tuttavia Meloni è consapevole che la finestra del 1° Maggio non può essere lasciata alle critiche delle opposizioni, ecco perché si cercherà fino all’ultimo, nelle stanze del governo, di produrre atti “rivendibili” alla vigilia della festa dei lavoratori. Non si vive dunque solo di geopolitica. Oggi è il giorno di Recep Tayyip Erdogan, presidente turco (e “dittatore”, come lo bollò l’ex premier Mario Draghi). Un incontro intergovernativo slittato causa visita di Meloni alla Casa Bianca. Si inizia questa mattina all’hotel Parco dei Principi con il Forum imprenditoriale Italia-Turchia, organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dai ministeri del Commercio e degli Esteri della Turchia, con la collaborazione dell'Agenzia italiana per il commercio estero (Ice) e dell’omologa turca Deik. Contemporaneamente si svolgerà una sessione separata sull’industria della difesa seguita tra imprese selezionate e dai due direttori nazionali degli armamenti dei due paesi. Per Roma rafforzare l’alleanza con un paese extra Ue, ma così centrale sul tema dei migranti e con una forte influenza in Libia, è considerata una mossa strategica. Che potrebbe passare anche dagli armamenti con un coinvolgimento di Leonardo, visto che la Turchia è comunque uno storico membro della Nato. Si parla del Global combat air programme (Gcap): un programma di collaborazione internazionale che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone con l'ambizione condivisa di sviluppare un sistema aereo di nuova generazione entro il 2035, il caccia di sesta generazione. Una partita che potrebbe interessare i turchi ma anche i sauditi.
Nella sessione pomeridiana interverranno, tra altre personalità, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro dell’Industria e della Tecnologia turco, Mehmet Fatih Kacir. Ma ci saranno anche con i loro omologhi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello della Cultura Alessandro Giuli e poi Giancarlo Giorgetti (Economia) e Andrea Abodi (Sport). Alla “sessione di alto livello”, prevista intorno alle 15, è prevista la partecipazione della presidente del Consiglio italiana Meloni e del presidente turco Erdogan, che sarà accolto dalla premier in mattinata a Villa Doria Pamphilj.