Tutti turbati come verginelle alle parole di Sacchi
Hanno lo choc facile. Sono grandi e grossi, sono adulti e vaccinati, sono potenti e quindi inevitabilmente ipertricotici in zona stomaco, ma in pubblico mostrano di turbarsi come verginelle.
Hanno lo choc facile. Sono grandi e grossi, sono adulti e vaccinati, sono potenti e quindi inevitabilmente ipertricotici in zona stomaco, ma in pubblico mostrano di turbarsi come verginelle. Joseph Blatter, un signore di quasi ottant’anni, un contemporaneo di Auschwitz e Hiroshima, è rimasto “scioccato dalle parole di Arrigo Sacchi”. Fiona May, le cui origini sono in Giamaica, la nazione col più alto tasso di omicidi al mondo, pure lei “scioccata dalle parole di Arrigo Sacchi”. Io non ho nemmeno capito bene cosa abbia detto davvero, né cosa davvero volesse intendere, il noto allenatore. E non mi interessa saperlo perché ha poca importanza. Sono molto più importanti le reazioni. Da qualche tempo, non solo in ambito sportivo, chiaro, di fronte a una qualsivoglia espressione di un pensiero minoritario i portavoce del pensiero maggioritario reagiscono definendosi scioccati. Non discordi, non contrari: scioccati. Dirsi in disaccordo obbligherebbe a impegnarsi sul piano razionale. Mentre dirsi scioccati pone la questione sul piano emozionale: e come fai a discutere un’emozione? Siccome le emozioni non si possono discutere dichiararsi scioccati significa infilare una mordacchia nella bocca dell’interlocutore. Dagli emotivi mi guardi Iddio.