Si corra a comprare il presepe
Giampiero Beltotto ha il coraggio del misoneismo. In “Barbari & digitali” (Marsilio) si mostra fieramente reazionario, con tratti originali. Non sono quindi le accuse alla rete la parte più interessante del libro ma l’individuazione di una radice del male odierno in Walt Disney, colui che “ha cancellato nei suoi cartoon la figura di mamma e papà, ha contribuito a strutturare culturalmente l’eresia di Halloween, che distrugge il culto cristiano dei morti” e ha aperto la strada all’animalismo (vero, tutti conosciamo delle deficienti che chiamano Bambi il capriolo e perciò non lo mangiano). Singolare anche il ravvisare un antidoto nei Magi che rappresentano l’omaggio della sapienza al divino, la necessaria subalternità della scienza all’umano. Ecco spiegata l’inimicizia dei barbari digitali verso il presepe, la difficoltà di vedere doodle Google dedicati a Melchiorre, Gasparre e Baldassarre. Si corra dunque a comprare il presepe, che l’Immacolata è vicina, e l’albero di Natale lo si metta nel camino (il fatto stesso che l’abete palloso sia compatibile con l’ideologia digitale, come la definisce Beltotto secondo cui il digitale è prima dottrina e solo dopo tecnica, dimostra la sua completa inutilità).