La disparità tra sessi ai tempi di Tommaso Moro
San Tommaso Moro, che bei tempi, dal punto di vista dei rapporti tra i sessi, erano i tuoi tempi. Racconta John Aubrey in “Vite brevi di uomini eminenti” (Adelphi) che Sir William Roper venne a trovarti per scegliere una delle tue figlie come sposa. “Le figlie di sua signoria erano in quel momento coricate insieme in un lettino della camera del padre, e dormivano. Sir Thomas conduce Sir William in camera, prende il lenzuolo per una punta e improvvisamente lo strappa via. Le ragazze giacevano supine con le loro camicie da notte arrotolate su fino alle ascelle. A questo si svegliarono e immediatamente si misero di pancia. Dice Roper: le ho viste dai due lati; e dando a una delle ragazze una pacca sul sedere, la sceglie e dice: Sei mia”. Davvero andò così? Si dice che Aubrey fosse un memorialista smemorato ed è evidente la sua propensione all’aneddoto. Erasmo da Rotterdam? “Non gli piaceva il pesce, benché nato in una città di pescatori”. Francesco Bacone? “Era un pederasta”. Ben Jonson? “Beveva troppo (quello delle Canarie era il suo vino preferito)”. Ma vorrei che l’episodio delle figlie mostrate fronte retro, lato A e lato B, fosse autentico, anche perché Margaret, maritata in tal modo a sedici anni, non si offese, non ne ricavò traumi e lagne siccome nel Cinquecento le ragazze venivano educate alla disparità ossia alla realtà e così visse una vita piena, ebbe cinque figli senza rinunciare a scrivere poesie e a tradurre dal latino, venne ritratta da Hans Holbein e amò lo sposo e il padre fino alla fine dei suoi giorni e probabilmente anche dopo (ma questo lo sai meglio tu, che sei Santo e in paradiso).