Roma vuota. Ci vorrebbe un Giubileo all'anno

Camillo Langone
Roma vuota. Piazza San Pietro quando arriva il Papa è mezza vuota ma anche Termini e Tiburtina quando arrivo io sono mezze vuote, con davanti accampamenti di tassisti disoccupati (Uber andava inventata dieci anni fa)

    Roma vuota. Piazza San Pietro quando arriva il Papa è mezza vuota ma anche Termini e Tiburtina quando arrivo io sono mezze vuote, con davanti accampamenti di tassisti disoccupati (Uber andava inventata dieci anni fa, quando da Piazza dei Cinquecento a Trastevere facevi prima a piedi, partendo subito, che in taxi, salendoci chissà quando). Il centro, dopo cena, del tutto vuoto, Piazza Navona che astraendosi dal Bernini potrebbe essere una piazza letargica di Rovigo o di Biella, via dei Coronari vuota, corso Rinascimento vuoto, i localacci turistici della zona finalmente e giustamente vuoti. Gli amici che stanno per trasferirsi a Londra, quelli che vorrebbero andare a vivere all’Ostiense (all’Ostiense?) perché laggiù, pare, qualche forma di vita esiste ancora… Gli alberghi che si svendono (mai pagata una stanza così poco a Roma), gli affitti che scendono… Il mattino dopo, due importanti negozi di cravatte, specializzati in cravatte di maglia, con la serranda abbassata per sempre: nessun problema, esistono i siti internet ed esiste Milano. Mai vista Roma così vuota, neanche a febbraio, neanche a novembre. Nessun problema, anzi molti motivi per rallegrarsi per chi come me soffre di demofobia: ci vorrebbe un Giubileo all’anno.

     

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).