Quelle ricette in cui più che tradizione c'è spiritismo

Camillo Langone
Che cosa accomuna i sostenitori delle nozze di Sodoma, gli attivisti no ogm e tanti cuochi stellati? L'ombelicale chiusura verso il futuro. Ci ho pensato leggendo l’intervista a Massimo Bottura di “Buono!”, inserto gastronomico del Fatto.

    Che cosa accomuna i sostenitori delle nozze di Sodoma, gli attivisti no ogm e tanti cuochi stellati? L'ombelicale chiusura verso il futuro. Ci ho pensato leggendo l’intervista a Massimo Bottura di “Buono!”, inserto gastronomico del Fatto. Il grande cuoco modenese per la milionesima volta parla nostalgicamente del suo passato (“Quando da piccolo scappavo dai miei fratelli correvo a nascondermi sotto al tavolo della cucina. La nonna tirava la pasta col mattarello…”) e ci fa sapere che uno dei suoi obiettivi è “riportare sulla tavola i sapori dell'infanzia”. Coerentemente due suoi piatti si chiamano “Ricordo di un panino alla mortadella” e “La parte croccante della lasagna” che sarebbe pure questo un ricordo di quando da bambini eccetera. Che palle questi gozzanismi, questi proustismi. Ne ho trovate altre, nelle carte dei più ambiziosi ristoranti d'Italia, di simili madeleine: “I cassetti dei dolci ricordi” (Essenza, Milano); “Latte e biscotti. Per tornare bambini” (Osteria della Corte, Spezia); “Ricordo della mia torta di riso” (Cà Matilde, Quattro Castella); “Ricordo di frisella” (La Pergola, Roma)... Non è solo un problema di retorica, di insopportabile leziosaggine linguistica. C'è in ballo il concetto di tradizione, che i cuochi ricordistici fingono di omaggiare: peccato che nei loro piatti più che tradizione ci sia spiritismo. Se la tradizione è morta non è tradizione, è archeologia. Se la tradizione è viva si giustifica da sola, senza bisogno di evocare la nonna, la mamma e la zia. I morti seppelliscano i morti, le nonne seppelliscano le nonne e i grandi cuochi impongano nuovi classici, se ci riescono.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).