Emma Bonino ha istigato a uccidere, Costanza Miriano invece a vivere. Ma per il Papa la prima è una grande italiana

Camillo Langone
Il Santo Padre, Santo perché eletto in regolare conclave e quindi dallo Spirito Santo (così voglio credere in parziale disaccordo con Antonio Socci e col cardinale Ratzinger che nel 1997 affermò: “Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”), ha detto che Emma Bonino è una grande italiana.

    Il Santo Padre, Santo perché eletto in regolare conclave e quindi dallo Spirito Santo (così voglio credere in parziale disaccordo con Antonio Socci e col cardinale Ratzinger che nel 1997 affermò: “Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”), ha detto che Emma Bonino è una grande italiana. Ovviamente trattasi di astuzia gesuitica: tutti sappiamo che Emma Bonino è una donna piccola che a forza di pompe da biciclette e referendum da radicali ha contribuito a rimpicciolire l’Italia, demograficamente e non solo. Io adesso dimostro la mia autonomia di laico affermando che, mio diverso e non astuto ragionare, la più grande italiana vivente (non una grande italiana: la più grande italiana) è Costanza Miriano. Per elencare i suoi meriti non basterebbe una pagina, qui mi limito a dire che attraverso libri e articoli e interviste e blog e conferenze e incontri e telefonate e mail ha convinto molte donne a non divorziare e a non abortire. Donne in difficoltà, spesso anzi donne disperate, che senza il suo intervento avrebbero distrutto famiglie o lasciato frantumare feti. Donne che la chiamavano in lacrime alle quattro di notte e che lei ha aiutato a resistere contro il mondo e il suo principe. Emma Bonino ha istigato a uccidere, Costanza Miriano a vivere: stavolta non c’è bisogno di pregare, è sufficiente constatare.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).