(foto LaPresse)

Benvenga Uber

Camillo Langone
Uber, risparmiami l’imbruttimento automobilistico delle città italiane, delle mie amate capitaline, Parma, Mantova, Modena, Lucca, e pure di Verona e di Firenze e di chissà quante altre preziose città d’arte deturpate dai taxi impestati di pubblicità, sporchi di scritte come treni della Circumvesuviana.

Uber, risparmiami l’imbruttimento automobilistico delle città italiane, delle mie amate capitaline, Parma, Mantova, Modena, Lucca, e pure di Verona e di Firenze e di chissà quante altre preziose città d’arte deturpate dai taxi impestati di pubblicità, sporchi di scritte come treni della Circumvesuviana. Uber, trova il modo di sbarcare in forze nelle piccole e medie città italiane, perché i tassisti abusivi o presunti tali sono più decorosi dei tassisti legali: le vetture Uber mi risultano essere in tinta unita e spesso scure… Le corporazioni dei tassisti, con le loro macchine nella migliore delle ipotesi color lavatrice, vengano espulse dai centri storici per indegnità cromatica. O almeno consentano al cliente la scelta fra un taxi impestato e un taxi dalle fiancate pulite. A Modena, ed ero davanti al Palazzo Ducale mica alla Bruciata, mi è capitato un taxi con scritto “Bingo Globo. Sala bingo e slot machines” e ho preferito andare a piedi perché salendoci sarei divenuto complice di bingo e slot. Uber, ti prego, migliora esteticamente un settore inguardabile.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).