Apprezzamenti e critiche ad Antonio Tajani dal regno delle ombre
Giacche, pizze, donne
Sono il fantasma di Emilio Colombo, il primo italiano a presiedere il Parlamento europeo, quarant’anni prima di Antonio Tajani. Apprezzo che il neopresidente sia espressione del mio medesimo gruppo (il Partito popolare europeo è l’erede dei vecchi democratici cristiani), ammiro le giacche di buon taglio, con i bottoni delle maniche sbottonati due su quattro, sorrido leggendo la biografia di un ventenne risorgimentale divenuto sessantenne sovranazionale, all’incirca l’opposto. Purtroppo devo criticarne l’eccessiva semplicità, compendiata nel rito della pizza settimanale con la famiglia (quando non ero fantasma bensì ministro del Tesoro ero noto per il rigore finanziario però qui si esagera, le uscite non devono superare le entrate ma nemmeno essere troppo inferiori altrimenti l’economia si ferma). E, se quanto ho letto corrisponde a verità, l’eccessivo femminismo: “Vuole ridurre i membri del gabinetto e dividerne i posti equamente tra uomini e donne”. Ricordo al mio successore quanto scrisse un economista australiano: “La brillantezza è riconosciuta dappertutto. Ciò significa che l’attività lobbistica a favore della rappresentanza femminile è finalizzata a privilegiare persone di talento medio o marginale”. Lo prego pertanto di cambiare idea, di essere equo verso il talento e non verso il sesso, affinché l’Unione Europea non mi raggiunga presto nel regno delle ombre.