Penso ad Angela e Lucio. E mi si appannano gli occhi
Prego di resistere alla tentazione di fare domande, prego di accettare il mistero di quel rapporto
“Tornano sempre”. Bel titolo nicciano e vichiano, bel ritmo dalliano (direi un omaggio al periodo aureo di “Com’è profondo il mare”), quello dell'ultimo singolo di Angela Baraldi. Anche se sono il critico meno obiettivo: mi si appannano gli occhi, ogni volta che penso a Bologna, a Lucio Dalla e ad Angela Baraldi che di Dalla forse fu amante (cosa che a parte Andrea Mingardi non dice mai nessuno perché in tempi di omosessualismo dominante la bisessualità non fa gioco, non è abbastanza manichea). Guardo una vecchissima foto di loro due sul palco, lei ragazzetta callipigia, lui satiro irsuto, e vedo la scena efebofila di un vaso greco. Adesso vorrei cercare Angela e chiederle la natura di quel rapporto ma temo di essere confuso con un gossiparo. Prego di resistere alla tentazione di fare domande, prego di accettare il mistero, tanto più ricco e fecondo di qualsiasi outing. E di godermi di “Tornano sempre” le tastiere notturne, le rime che congiungono eros e caritas: “Tornano dagli amanti amati / da quelli trascurati”.