Persino il Paradiso ha i muri
La ricetta di chi non vuole barriere mette a rischio l'Europa
No ai muri. Qualsiasi cosa accada: no ai muri. Una strage? No ai muri. Uno stupro di massa? No ai muri. Un’ondata di rapine? No ai muri. Un’invasione? No ai muri. Ci sono persone che affermano di possedere un rimedio universale e questo rimedio è: No ai muri. Un campione degli antimuri è il vescovo Galantino: no ai muri sempre e comunque. C’era una volta il Decalogo, adesso c’è un solo comandamento: “Non alzerai un muro”. Nella Bibbia il crollo delle mura cittadine è una punizione divina che prelude allo sterminio degli abitanti ma non è un problema, i vescovi della Cei sono post-biblici. Altro campione è Renzo Piano, il Galantino dell’architettura (stessa avversione per il mattone, stesso entusiasmo per brecce e squarci), che con perfetto tempismo ha comunicato la realizzazione a New York di un’università senza muri. Fa niente che a Westminster il bilancio delle vittime sarebbe stato meno pesante se un certo cancello fosse stato ben chiuso. No anche ai cancelli, dice Piano imperterrito. “Paradiso” nell’antico iranico significa “giardino chiuso da muri”: tutti i nemici dei muri siano dunque riconosciuti come agenti dell’inferno.